lunedì 21 maggio 2018

VIVERE BENE E A LUNGO (quarta parte)


Valida perché equilibrata è la Dieta Mediterranea che vuole poche proteine e soprattutto vegetali.
Modelli sbagliati al contrario portano come conseguenza la "proteino-mania", nata dalla convinzione che proteina fa proteina, quando in un organismo niente avviene per sostituzione bensì trasformazione. Le proteine di origine animale sono alquanto dannose e comportano disbiosi intestinali.
Con le proteine di origine vegetale non esistono problemi di sorta, mancando ad esse il corredo delle cadaverine e delle putrescine della carne.
La storia delle proteine è interessante non solo per i traguardi scientifici che, passo dopo passo, avrebbero fatto luce sulle caratteristiche chimiche e funzionali di questi mattoni della materia vivente, ma anche per la curiosa storia linguistica nascosta nel loro nome. Una storia che conta principalmente come protagonista l'olandese Gerardus Johannes Mulder.
Mulder, intorno agli anni Trenta del Diciannovesimo secolo era impegnato ad analizzare la composizione di sostanze alquanto diverse tra loro, dalla seta alla chiara d'uovo, al siero. Eppure aveva trovato in tutti quei composti qualcosa che li accomunava tutti, una sostanza, cui Mulder inizialmente si riferiva come “radicale”, simile nelle diverse materie di partenza.
Per lo scienziato tutte le sostanze analizzate erano infatti costituite da grandi composti di formula simile tra loro, miscelati a percentuali differenti di zolfo e fosforo. In realtà le cose non stavano esattamente così, ma l'idea per cui quel radicale contenesse una base comune (unità ripetute di amminoacidi) c'era.
Gli studi col tempo gli avrebbero dato ragione, riconoscendo quanto fondamentali, e alla base della fisiologia degli organismi viventi, siano le proteine, sequenze di amminoacidi tenuti insieme dal legame peptidico.
Senza proteine non si può vivere, ma più proteine è uguale a più salute?
Spopolano le diete iper-proteiche, soprattutto tra i cultori dei muscoli e gli sportivi, si fanno abbuffate di bistecche e uova, a discapito della valida qualità. L'apporto proteico altamente concentrato è facile da trasportare, conservare e cucinare rispetto alle proteine vegetali, ma è causa di vere e proprie epidemie di obesità, sovrappeso, malattie cronico- degenerative svelate dall'invecchiamento e da mortalità precoce.
Si va verso un nuovo "Paradigma della Nutrizione", dalla Quantità alla Qualità, da nutriente/ 100 g di alimento a nutriente/500 Kcal di alimento.
(continua...)

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