mercoledì 2 maggio 2018

BUON LAVORO


E' l'espressione che mi accompagna ogni volta che incontro qualcuno prima di andare in ospedale. Vorrei replicare che lavoro non è, perché se lo fosse stato... non è certo, ma forse per me sarebbe già finito da tempo.
Non Tutti lavorano infatti con la passione dovuta, solo perché costretti per vivere, e finiscono inconsapevolmente col sentire la vita stessa come costrizione. Molto triste.
E poi c'è la competizione, per avere di più in denaro e lode, e in nome di questa si va a testa bassa contro tutto e tutti, senza riflettere, diventando un "ingranaggio" qualsiasi di un meccanismo perverso. Altro che competizione.
Bene, ciò che io faccio lavoro non è ma vivere la vita cercando di dare un po' di respiro alla vita altrui, forse non sempre riesco al meglio, poi mi perdono ma continuo, lavorando su me stessa, e mai paragonandomi ad Altri. Migliorarmi non per superare o credere di poterlo fare.
E la cosa che mi anima più di tutte è la "passione", innamorarmi di ogni pensiero, iniziativa e azione che passano per la mente e lì non sostano più di tanto, perché diventino bene concreto per Chi incontro o anche mi vive accanto. Già, visto che pure in famiglia è per me lo stesso, devo ricaricarmi di entusiasmo più spesso, questo è vero, l'essere considerata scontata penalizza, ma l'amore per un principio, il valore di una promessa che si rinnova ad ogni ricordo, sono sufficienti perché possa augurarmi da sola... buon lavoro, prima di cominciare.
Così nel pomeriggio, sempre convinta... mi sono letteralmente immersa nell'armadio, avevo bisogno di fare spazio, e ho eliminato roba che pensavo di non avere più tanto era antica, persino due reggiseni ancora con l'etichetta che risalivano a prima della malattia, col ferretto... e Chi li potrà indossare più? Dopo qualche minuto "pensieroso", libero lo spazio oppresso da inutili resti del passato, mi è aumentato l'entusiasmo per ricominciare, continuando.
Un buon lavoro davvero.

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