martedì 29 maggio 2018

UN VALORE AGGIUNTO



Quale sarà il valore aggiunto in una situazione che pare fitta di difficoltà, fonte di sofferenze diverse ma continue, senza una via d'uscita?
Perché c'è pure un valore aggiunto?
... mi sembra già di sentire...
Sicuramente, e risiede proprio nella situazione, anzi è la situazione stessa, la maniera in cui la si vive, e alla fine riuscire a farsi guardare solo negli occhi. Essere comunque, astratti da un contesto che vuole nessuno sia imperfetto.
Perché esiste, allora la perfezione?
No di certo, e per questo non può esserci neppure il suo contrario, anzi quel "particolare" che dovrebbe fare categoria, è il "valore aggiunto" che fa la differenza, e sarà in rapporto al coraggio messo in campo.
Io ad esempio, nonostante gli alti e bassi e i "picchi di onnipotenza" di una protesi birichina, ho fatto di ciò che manca, la mia forza. Per essere più precisi, la mia "specialità".
In una famiglia in cui ciascuno era riuscito a spiccare in qualcosa, ero rimasta da sola ad aspettare coi miei pensieri. A rimandarli indietro, accettarne altri per farne dei sogni ad occhi aperti, confesso anche con scarsi risultati.
Poi la malattia e tutto quello che seguì, nessuno mai se la sarebbe caricata sulle spalle, anzi... argomento da evitare totalmente, neanche pensarlo, cambiare tassativamente discorso ogni qualvolta che...
Ed io dopo lo sgomento iniziale, per la gran voglia di continuare a...
colsi al volo "accidente", "opportunità", il frutto di ogni conseguenza. E rimescolando, aggiungendo ed eliminando, con l'aiuto del buon Dio, il tutto si è trasformato in quel valore aggiunto di cui sopra.
Ancora dubbi...? Credo proprio di no.
Sono ancora qua, e il "perché" l'ho spiegato, e il "come" si sa, e non è cambiato.

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