venerdì 3 agosto 2012

Ma non l'ho fatto.
Non sono uscita di corsa... a casa non sono tornata, non ho pensato.
In realtà un pensiero m'è venuto, d'andare da "Angelina" ma prima avevo da allontanarmi per un po', la scusa a me stessa era pronta, la prenotazione.
 Il mio "simpatico accompagnatore" di qualcosa s'è accorto... " non è che ci devi andare per forza, non è un obbligo."... come aveva fatto non so.
Sono scesa... il tempo d'annotarmi il famoso "numero verde" e sono risalita...
"Dammi qua, tengo io la busta e tu vai pure che t'aspetto." Il mio "simpatico accompagnatore" continuava a... seguirmi mettendo a disposizione ogni piccolo servigio che poteva offrirmi... ora  s'era seduto nella sala d'aspetto con la busta del kit di sopravvivenza che mai manca quando so di dover fare lunghe attese.
Ancor prima d'entrare nel reparto vero e proprio ho ritrovato il marito di "Angelina"... sembrava m'aspettasse, poi  senza dir parola siamo andati da Lei...
Non la vedevo da tempo e l'immagine che ne conservavo era completamente diversa. Penso che per quello che ho provato rivedendola e in segno di rispetto data la situazione, non sia il caso che io scenda in particolari che nulla aggiungerebbero alla Sua sofferenza e al mio rammarico... dirò solo di due mani strette dall'inizio alla fine di quell'incontro... mani incuranti della forte pressione e del sudore che tale stretta procurava, anzi dalla stessa appagate.
"Tornerò a trovarti... vengo giovedì se sei ancora ricoverata... ma solo se Ti fa piacere. Lo sai che con me puoi parlare, se non Ti va dimmelo, non m'offendo."
"Ma la vuoi smettere di parlare così!? Mi fa piacere... t'aspetto."
Ed oggi che era giovedì da Lei son tornata... dopo la visita dal chirurgo e la "prenotazione"... sono tornata perchè glielo dovevo, m'aspettava... ma soprattutto perchè lo sentivo. L'altro giorno m'aveva detto... "speriamo che non mi trovi un po'... così, imbambolata."
Imbambolata o quasi addormentata, sdraiata o seduta, col sorriso o in lacrime... che fa?! E' la mia "Amica" e so del Suo dolore e che non vuole l'altrui pietà. Starle accanto, provare ad ascoltarla senza parlare se non c'è nulla da dire, ridere quando è il caso, farla partecipe di Vita che non sia la Sua che ormai conosce fin troppo bene... tutto questo sì che lo desidera. Ah... anche un piccolo pensiero, magari dei biscotti magari all'amarena, per rinverdire dei ricordi, perchè comunque si continua...
E' la mia "Amica" ed io questo lo so bene.

13 commenti:

  1. Questa mattina non ho parole da lasciarti ma solo un ricordo di cosa già vissuta....
    Un abbraccio forte forte amica mia

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    1. Purtroppo, Amica mia è un'esperienza che un po' Tutti vivono... direttamente e non.
      Sono momenti sconvolgenti che danno l'impressione di cambiare l'ordine delle cose, che poi così non è... a cambiare sei solo TU. Completamente.
      Un bacio.
      Mary

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  2. MARY, queste tue parole sono toccanti. E' assai importante il tuo affetto per chi è provato dal dolore, non ci sono parole ma posso confidarti che i veri amici si riconoscono nel momento del bisogno e Voi siete delle donne fantastiche in tutti i sensi
    Baci

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    1. Grazie, Simo! Hai ragione quando dici che molto conta l'affetto in questi casi, ma bisogna fare una distinzione tra "affetto" e "pietà" che è una cosa affatto utile e gradita a Chi soffre.
      L'"affetto" si manifesta anche col silenzio... basta restare accanto, seduti magari a mangiare un gelato o parlando di ordinaria quotidianità. Non so se questo vuol dire essere "fantastiche", certamente è... nonostante tutto... avere una marcia in più.
      Un abbraccio grande,
      Mary

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  3. E' ritornata nella mente Serena (una blogger che non c'è più)... Le ho scritto fino alla fine, senza conoscerla, senza volere nulla in cambio.
    Credo che Angelina abbia conosciuto la morfina se è così imbambolata.
    Meglio così cara Mary, almeno non sente alcun dolore... Un pensiero tutto per LEi e un abbraccio tutto per TE.

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    1. Ale cara... una sensibilità come la Tua non può volere nulla in cambio... è già un tesoro di per sè.
      L'averla donata a Serena fino alla fine dei Suoi giorni l'ha resa ancora più preziosa.
      Sii contenta di Te stessa perchè non è cosa da Tutti.
      Un abbraccio grandissimo e un bacio solo e unicamente per TE.
      Mary

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  4. Quell'immagine delle mani strette mi ha commosso fino alle lacrime,in quell'immagine io ho sentito il tuo dolore ,la tua voglia di scacciare via tutto quanto ,di sconfiggere quello che non va con la forza del tuo amore .....a volte le cose che crediamo impossibili diventano possibili...
    La mia mano stringe forte la tua...

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    1. Ed è proprio quello che io ho detto al figlio di "Angelina"... bisogna crederci, a volte s'avverano le cose più incredibili. Nulla è impossibile a Chi tutto può, al Suo Amore e la volontà di raccoglierne indegnamente un po' e donarlo potrebbe avere questa straordinaria capacità... operare un miracolo.
      Favole? Non so... ma ammesso pure che lo siano danno la forza di andare avanti.
      GRAZIE... come sempre. Sei una grande persona.
      Un bacio e... commossa ricambio la stretta.
      Mary

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  5. Ciao Mary, ho fatto fatica a leggere il post, mi veniva da piangere, quelle mani che si stringono valgono più di tutte le parole del mondo. Ti abbraccio.
    Antonella

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    1. Lo so, Antonella cara... veniva da piangere anche a me. Sentendo forte la stretta era impossibile non ricambiarla con la stessa intensità e quel gesto così profondamente sentito da entrambe ci univa ancora di più.
      Chi sapeva non ha osato intromettersi.
      Ringraziandoti ancora e sempre, T'abbraccio forte,
      Mary

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  6. Cara Mary,leggendo il tuo post mi sono commossa, in particolare quando dici"l'immagine che ne conservavo..."non ho potuto fare a meno di ricordare una persona a me molto cara,che in poco tempo ha subito a causa del male una trasformazione repentina, se così si può dire,ma solo nel fisico,la sua mente,la sua forza sono rimaste integre.
    In certe situazioni si ha sempre l'impressione di dire qualcosa di sbagliato,ma in fondo l'amore non ha bisogno di tante parole!
    Un abbraccio,

    Letizia.

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    1. Sembra quasi un paradosso... più il fisico viene colpito ed è debilitato, maggiormente diventano forti mente ed animo.
      E quella lucidità persistente fa comprendere tanto a Chi la vive la "storia" come a Chi ne è semplice spettatore. C'è sempre da imparare in questi casi, non bisogna scordarlo mai e se si è abbastanza "coraggiosi" da donare Amore con la sola forza del Cuore, si può essere sicuri che quell'Amore indietro tornerà ma centuplicato.
      Letizia cara, con immenso affetto,
      T'abbraccio forte,
      Mary

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  7. Sono tanto triste con te, perché leggere questo post e immaginarti vicina alla tua amica, impotente di fronte al suo male, mi riporta a rivivere tristi momenti che non so scordare. ... Momenti in cui , fino all,ultimo non ho perso la speranza, ma che mi hanno portato via la mia mamma...

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