giovedì 9 agosto 2012

Succede sempre così... ogni volta che il nucleo familiare sta per ridursi ai minimi termini penso... che bello, avrò più tempo libero a disposizione, potrò fare quello che più m'aggrada, sbrigare faccende troppo a lungo trascurate.
Diciamo che questo mio pensare è anche un modo di sdrammatizzare il vuoto che da lì a poco mi prenderebbe, cercare il lato positivo della cosa... e fin qui ci siamo.
Mi dispongo allora con animo più che sereno alla "partenza". Nell'attimo immediato che segue la chiusura della porta alle spalle di Chi va e davanti agli occhi di Chi resta, provo un senso di sollievo... anche stavolta è andata e tutto sommato l'ho presa bene, mi dico e comincio a sfaccendare in fretta quasi di corsa come Chi teme di perdere il treno. In realtà, lo so bene... agisco in questo modo per non pensare altrimenti mi commuovo coi "ricordi" non importa se recenti.
Quando poi è tutto a posto mi guardo intorno e mi verrebbe voglia a questo punto di chiudermi io la porta alle spalle per uscire e poi ritornare "assaporando" il piacere di trovare le cose così come le ho lasciate.
Sì... in ordine alfabetico, come dice spesso mia figlia per prendermi in giro.
Ma è piacere effimero che dura poco e finisce nel momento stesso che rientro e sobbalzo al tuffo del pesciolino rosso nella boccia, per cui si sparge l'acqua sul tavolo rompendo l'incantesimo dell' "ordine alfabetico" e mi rendo conto che allo stato attuale delle cose le uniche presenze viventi, oltre Noi Due esseri umani, sono Biù Biù e i pesciolini.
Ed è allora che comincio a diventare triste e la storia del tempo a disposizione m'alletta meno.
E viene la sera a porre fine al giorno di "quella partenza"...
Domani devo alzarmi prima del solito... perchè ho tanto da fare e se mi sbrigo presto magari riprendo a leggere quel tal libro che ho interrotto tempo fa o metto ordine nel ripostiglio... anzi No! Esco... faccio tutto presto ed esco e vado... dove vado? Non so... andrò dove le gambe mi porteranno... il che vale a dire senza meta per il solo piacere di evadere.
Succede sempre così... anche stavolta.
Stamattina mi sono alzata, presto? Non tanto presto perchè poi se avevo sfaccendato ieri che c'avevo da fare oggi? Mi sono guardata allo specchio... l'aria tanto pimpante di Chi avesse tanta voglia di fare chissà che neanche avevo. Quasi quasi sarebbe stato meglio tornarsene a letto... ma no, dovevo vincere quell'abulia e così senza pensare oltre in fretta sotto la doccia.
Dopo mi sono sentita un po' meglio... che cosa fare tanto per iniziare la mia giornata in libertà? Ecco, innaffiare le mie piante in soggiorno... sono giù di tono perchè è da un po' che non spolvero le foglie e non dò loro acqua... con questo caldo!
 Le guardo.
 Sembrano tristi proprio come me... prive per un po' della presenza di Chi le ama.

8 commenti:

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    ______________★MaRiBeL★

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  2. Mary....io trovo le tue pianti raggianti proprio come te! Un bacio e sorridi alla vita

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    1. Grazie, Simo ed anche quando non sono raggiante sorrido sempre alla Vita.
      Un abbraccio grande grande,
      Mary

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  3. E' sempre un piacere leggerti anche quando tra le righe "senti" la tua tristezza.
    Questi nostri figli che amiamo così tanto da sentirne sempre "nostalgia"
    ( e non solo di loro)
    Un abbraccio forte amica mia e grazie di essere passata a conoscere la mia Pinuù.
    Buona giornata serena

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    1. La Tua Pinù è dolce e simpatica proprio come TE, mia cara.
      Grazie per la costante presenza e per capire sempre ogni mia emozione.
      Un bacio.
      Mary

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  4. Comprendo in pieno il tuo stato d'animo ,la casa senza i figli è vuota,anche i miei vanno e vengono e ogni volta penso di essermi abituata a questa libertà che poi non so come riempire,sono nata praticamente con loro li ho avuti prestissimo e adesso che se ne vanno..giustamente...e iniziano la loro vita io ho perso il lavoro ..l'unico che forse sapevo fare bene!!Da un po' seguo i bimbi della parrocchia che hanno difficoltà con i compiti,mi rende felice vedere quanto possano impare seguiti con un po' pazienza!!
    Un bacio!

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    1. Eh sì, Amica mia... Noi mamme soffriamo sempre per questa dannata sindrome del nido vuoto. Non possiamo farci nulla... paghiamo così il "privilegio" di nove mesi di unione profonda con le Nostre creature. Tra alti e bassi comunque c'adattiamo all'idea di un legame diverso, più libero confortate dal pensiero che esso non ha mai termine neppure con la morte.
      Un abbraccio immenso.
      Mary

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