sabato 15 gennaio 2011

"Ma come crescono 'sti capelli??!" mi dicevo stamattina guardandomi allo specchio; sì, perchè ora i capelli ci sono anche se non li riconosco ancora come miei. Sono strani, vanno nel verso opposto rispetto a prima, crespi e ribelli dal colore argento brunito ricordano la paglietta lucida-pentole. Mah! Meglio non perder tempo a guardarli, certo la situazione per ora è questa, speriamo che il futuro possa sorprendermi  a riguardo, sennò... sennò niente: ho la parrucca! Andrò avanti così finchè non mi sentirò pronta e a mio agio, anzi finchè non riuscirò a stupire me stessa, perchè, sono certa, riuscirò a diventare anche esteticamente una persona diversa.
Con un unico movimento ormai sicuro ho messo su la parrucca, una sistematina alla frangia e via... perchè oggi avevo la solita "flebo per l'anima." Diretta all'ospedale, sono scesa di corsa da casa, giusto in tempo per prendere l'autobus. Quel quarto d'ora impiegato per arrivare a destinazione mi fa lo stesso effetto delle piccole flebo che facevo prima del farmaco vero e proprio durante la chemioterapia, mi rilassa, mi predispone a recepire tutto ciò che di buono ci può essere perchè la mente e il cuore raggiungano una stabilità fatta di certezze reali e consapevoli. E così anche stamattina, quando sono arrivata in reparto mi sono sentita bene, a casa, perchè lì nessuno si stupisce mai di vedermi, anche se la chemio l'ho finita da tre mesi, e poi tutti parlano lo stesso , identico linguaggio, fatto non solo di dolore ma anche di tanta forza  e speranza. Sono bandite le banalità, ben accette invece, la gioia e la voglia di vivere che si esprimono anche con la risata che non risulta mai inopportuna, nonostante il luogo e le situazioni.
Qualche giorno fa pensavo a Mara, l'avevo vista l'ultima volta che facevo ancora la terapia, avrei voluto rivederla ma non sapevo come fare, stamattina l'ho ritrovata là dove c'eravamo lasciate.

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