lunedì 3 gennaio 2011

E anche questa volta è andata. Le feste stanno scivolando via, granelli di sabbia nella clessidra del tempo, e mia figlia è già partita. Ogni volta è un rinnovato disagio, un senso vago di perdita, vorrei resistere al magone che mi sale in gola ma è sempre tanto, troppo difficile. Pazienza, devo avere pazienza con me stessa, devo abituare la mente e il cuore a seguire un unico percorso; dopo essersi fermati alle stazioni di posta a ritrovar ristoro familiare, dovranno riprendere la stessa strada con sicurezza e senza voltarsi indietro, soprattutto ora, soprattutto perchè ho imparato tanto e voglio essere diversa. Stasera però è così ed è da accettare anche questo; passerà e sarà bello constatare che sono cresciuta ancora un po', passo dopo passo, esperienza dopo esperienza. Un processo di crescita, iniziato un anno fa che continua ad...andare avanti attraverso eventi e fatti vissuti con la forza della volontà, la caparbietà della determinazione e con la speranza, anzi la certezza che per me il domani ci sarà, ci sarà solo perchè lo voglio. Ogni volta che, terminata la terapia, mi veniva dato il foglio dell'appuntamento per il ciclo successivo, la mia speranza aumentava; pensavo, sono tre settimane fino alla prossima volta, se me le hanno date, sicuramente vivrò per almeno tre settimane di sicuro, e con questa idea cresceva anche la determinazione a dovercela fare per forza di volta in volta. Riconosco che questi pensieri con relative emozioni hanno una certa assurdità, ma allora erano perfettamente normali, supportati anche dal sostegno e dal conforto che mi venivano dalle persone che mi curavano, persone speciali che non mi facevano sentire diversa perchè malata, anzi malata non mi consideravano affatto; offrendomi la loro quotidianità erano capaci di rendere quotidiana e normale anche quella mia dura situazione.

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