giovedì 20 gennaio 2011

Continuare ad... andare avanti e soffermarmi a guardare intorno. C'è la vita intorno. Non solo la mia procede, pur tra alti e bassi, ma anche quella delle persone che contemporaneamente fanno lo stesso percorso, simile e mai identico. Come su un autobus che prima di arrivare al capolinea fa diverse fermate; ad ognuna qualcuno scende, altri salgono, in un avvicendarsi continuo. Tale immagine mi è venuta proprio durante una di queste "escursioni"; quando la mente è libera, non tesa all'impegno, quale può essere quello della guida, recepisce ogni piccola sensazione e la trasforma in ricchezza. Mi guardo spesso intorno e riesco a captare espressioni di gioia quanto di rammarico o serena rassegnazione.
Ieri in ospedale c'era nonna Emilia, una vecchina di 96 anni, piccola che si perdeva in quella poltrona mentre faceva la trasfusione. "Hai visto?! La nonna di Heidi!" ha detto Marta presentandomela e la tenerezza che mi ha fatto non la sto a raccontare. Piccola, magrissima va avanti così, a flebo e trasfusioni perchè non mangia regolarmente da un anno; non cammina più e a stento sente solo da un orecchio. Le sue vene, fragili come cristallo si rompevano di continuo e lei stringeva le labbra per il dolore, facendo brevi respiri frequenti ad ogni tentativo di Marta. "Ma che vita è questa?" ha detto Valeria al telefono quando ne ho parlato. E' la vita, rispondo ora, l'evoluzione di un arco di tempo che non è mai uguale per tutti; nonna Emilia magari è stata sempre bene e ha vissuto senza preoccupazioni o... magari no... è stato tutto il contrario, ma è la vita, comunque un dono da "gustare" fino alla fine, anche quando sul fondo resta un po' d'amaro. "Sei brava tu..." ha detto a Marta. (nonna Emilia aveva ragione, perchè brava, Marta lo è davvero) "E' facile essere brava con te perchè...sei bella, bella." Di quella bellezza, dico io, senza età che va oltre l'età.

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