martedì 21 dicembre 2010

"Signora, sapete se la cassa ticket è aperta anche nel pomeriggio?" mi aveva chiesto una signora che era salita sull'autobus e s'era seduta di fronte a me. "Veramente non lo so, perchè io vado sempre di mattina." Così le avevo risposto mentre mi guardava incuriosita; poi continuava a fissarmi fino a quando non riuscendo a trattenersi aveva esclamato, dando l'impressione di continuare un discorso già iniziato nella sua mente: "I capelli me li farei proprio così; quante volte ho pensato di tagliarli ma poi sono tornata indietro perchè i parrucchieri non ti capiscono mai, viene fuori sempre un'altra cosa, e allora c'ho rinunciato. Ma i vostri... sì! Sono proprio belli." "Non state a guardare me, perchè io ho la parrucca, perciò i miei capelli sono tanto perfetti e non ho un pelo fuori posto". La signora a questo punto sgrana gli occhi e spalanca la bocca: mi sento un fenomeno da baraccone o in alternativa una delle sette meraviglie. Stentava a crederci che fosse una parrucca ciò che incorniciava il mio viso e allora mi è venuto da sorridere e sempre sorridendo le racconto la mia storia, la disavventura capitata mio malgrado e come, quasi con entusiasmo ho inteso percorrere quella strada fatta sì d'iniziale angoscia, ma anche di gioie per le piccole vittorie e di forza che cresce col passare dei mesi. E ora ero lì a parlare dei fatti miei con una sconosciuta, non certo per mania di protagonismo ma per desiderio di condivisione, in un certo senso mi era stato fatto un complimento ed io ringraziavo così, SORRIDENDO E APRENDO IL MIO CUORE. " A sentirvi parlare in questo modo, con questo spirito,sapete che cosa ho capito??! Se capiterà a me io non avrò paura perchè è vero... sì... si può fare." Aveva detto queste parole la signora e io mi ero sentita di aggiungere: "Si può fare certo e bisogna sempre ripetersi che oggi avere il cancro non vuol dire necessariamente essere destinati a morire, con questa malattia quando si cronicizza si può persino convivere a lungo. Bisogna però darsi sempre animo e non stancarsi mai di combattere: questo è fondamentale." Un saluto prima di scendere alla prossima fermata mentre manca una settimana a Natale.

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