mercoledì 29 dicembre 2010

All'alba ero sveglia, non ero tesa o preoccupata, ma il sole appena levato aveva lasciato passare attraverso una veneziana un raggio che aveva illuminato la prima parte del corridoio. Le giornate si erano notevolmente allungate e faceva ormai giorno molto presto. Restai a letto ancora un po', ma non potendo più dormire cominciai sì ad essere nervosa; meglio alzarsi, così avrei avuto più tempo per prepararmi e sarei rimasta calma e tranquilla. Cosa più facile a dirsi che a farsi, lo sa bene chi, costretto dalla situazione si trova a vivere nella normalità momenti, ore che normali non lo sono proprio. Comunque preparai tutto per il pranzo, rifeci il letto e poi andai a vestirmi; avevo "la mise" pronta dalla sera prima, per sdrammatizzare avevo pensato di "studiare" volta per volta un tipo di abbigliamento diverso, abbinando gli accessori, i colori e persino gli orecchini (i miei "gioielli" preferiti), così, come se dovessi andare dal parrucchiere o, non so, a prendere un aperitivo. Poi un tratto di matita sotto gli occhi (prima non lo avevo mai fatto, lo consideravo inutile), in testa la parrucca e via... verso il noto non noto. Con me sempre Valeria. "Dai ma', l'altra volta è andata bene ed eri tanto nervosa, stavolta andrà ancora meglio, è la seconda, e comunque pensa, stasera, prima di addormentarti potrai dirti, è passata anche questa." Effettivamente l'idea di archiviare per la seconda volta questa "incombenza" mi faceva stare meglio, mi rincuorava; ogni cosa, anche la più brutta alla fine passa, come mi ripeteva spesso il dottor Antonio, e allora dovevo tirare un bel respiro ed aspettare che passasse. In ospedale le solite persone ad attendere il proprio turno, chi per il "follow up", chi per il prelievo prima della terapia. Dora mi venne incontro vivace e accogliente come sempre, facendomi i complimenti per "il nuovo taglio di capelli"; mi donava molto, lo sapevo, ma il sentirmelo ripetere mi convinceva sempre più che "non tutti i mali vengono per nuocere"; io, da questa disavventura ci stavo anche guadagnando, scoprendo di avere un volto niente male se "incorniciato" nella maniera giusta. Che occasione! Ne avrei dovuto far tesoro per il futuro. E non è solo ironia.

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