venerdì 24 dicembre 2010

E stasera arriva Valeria, la mia "grande" e "forte" figlia. Sembra che stia facendo la sua strada e il suo successo è anche il mio; come la mia sofferenza è stata anche la sua e forse fu per questo che non volli aggiungerne altra, la mattina di quel sabato quando cominciarono a cadere i capelli. Il primo impulso fu quello di appoggiarmi ancora a lei, di avvalermi del suo supporto, ma qualcosa mi fermò: non era giusto, dovevo da sola metter fuori completamente la mia forza e finalmente "crescere". Non me la sentivo comunque di tenere unicamente per me il dolore di quella "morte annunciata" e così andai dalle mie amiche parrucchiere più che altro per distrarmi. Era strano come lontano dalle pareti domestiche tutto apparisse ridimensionato, meno grave e più facile da sopportare. Teresa timidamente azzardò l'ipotesi della rasatura totale, poi guardandomi non andò oltre e concluse:"Dai, siediti, facciamo una bella pettinata!" Con tocchi sapienti spettinò la mia parrucca e poi la mise a posto come fossero capelli naturali. Guardandomi allo specchio non pensai più a quello che era successo prima a casa; in quel momento avevo una "piega fatta di fresco", quello volevo credere e vedere, mi doveva bastare. Dopo tre giorni avevo la seconda chemio da affrontare, non potevo soffermarmi, c'era bisogno del pieno di forze per un'altra dura prova.

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