mercoledì 15 dicembre 2010

Continuo a...proseguire nella ricostruzione di me... del mio voler essere persona... della mia vita. Oggi, giornata di Day Hospital; nel senso che ho trascorso mattina e pomeriggio in ospedale, ma non come s'intende normalmente, infatti non avevo alcun controllo o terapia da fare, però degli appuntamenti mirati, fortemente voluti, quelli sì li avevo e per niente al mondo avrei rinunciato a quell'arricchimento che viene dal confrontarsi, dallo scambio di opinioni e, perchè no, di sentimenti. Stamattina dovevo vedere Anna; aveva il suo quarto ciclo di CMF e ci eravamo accordate di incontrarci in reparto per scambiarci gli auguri di Natale. L'ho conosciuta quando mi sono operata, si era appressata a me timidamente, quasi con timore perchè mi avevano sistemata in una stanza a pagamento (al momento del ricovero mancava il posto), e lei credendomi una persona facoltosa e per questo inavvicinabile, mi guardava da lontano, sussurrava qualche parola all'orecchio di un'altra paziente e poi tornava indietro. Fino a quando non aveva retto più e, forse anche spinta da altre, si era fatta coraggio e aveva esordito con il più bel sorriso che io possa ricordare. "Scusate signora, se vi disturbo, ci hanno detto che vi siete operata alla mammella, ma è vero che ve l'hanno tolta tutta quanta?" e dicendo così aveva sgranato gli occhi contemporaneamente abbassandoli verso il mio seno. Eh sì, Anna è"stupendamente" semplice e schietta, e conquista per questo, poi una volta che entra nella confidenza di qualcuno diventa travolgente con la sua esuberanza temperata da una tenera ingenuità. Per lei io sono diventata "la mia amica dell'ospedale", anche se lì,  insieme siamo state solo tre giorni, per me, lei "una forza della natura", disarmante con gli atteggiamenti e le parole e nello stesso tempo commovente col suo guardarmi a bocca aperta mentre le parlo.

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