DAL MIO "DIARIO DELLA GRATITUDINE... E DELLA FRAGILITÀ" (n.55) (... e un altro 8 Marzo è trascorso)

"Nella vita ordinaria noi raramente ci rendiamo conto che riceviamo molto di più di ciò che diamo, e che è solo con la gratitudine che la vita si arricchisce.”

- Dietrich Bonhffer -

Se apprezzassimo davvero tutto il bene gratuito ricevuto dai giorni semplici, ci sentiremmo in dovere di farne altrettanto ed essere grati dell'opportunità.

Il mondo avrebbe una marcia in più, l'uomo, finalmente senza inquietudine, raggiungerebbe il traguardo dell'equilibrio e della serenità duratura nel tempo.

Ovviamente parlo per cognizione di causa...

8 Marzo, una data incisa a fuoco nei pensieri, ogni volta che ne scrivo uno, è come apparissero all'improvviso giorno e mese, ma omesso l'anno, perché sono consapevole di non voler restare ancorata a quel preciso passato che mi vide smarrita.

Sono invece grata al giorno perché nel memoriale colgo comunque la nuova luce che mi accompagna.

Che giornata intensa per me, quella odierna, senza l'odore stucchevole della mimosa ma profumata di vita.

Sono undici anni ormai che vivo l'8 Marzo in modo "diversamente gioioso", in ospedale. Il primo fu per ritirare la diagnosi, poi a continuare, fino a questi ultimi due, nonostante la pandemia.

Stamattina ero lì per una prenotazione che alla fine non ho fatto perché l'impegnativa era sbagliata, e poi per la richiesta di una parrucca.

Felice io per aver reso felice un'altra Donna... e la maiuscola non è a caso... che poi mi ha ringraziato con queste parole.

- Grazie, mi hai fatto un bel regalo per la festa delle donne. Quanto ti devo?

- Niente. I regali non si pagano, e la felicità non ha prezzo. Perciò prestiamo le parrucche, per far felici tante donne, come Te, me ed altre...

E dai sorrisi ci sentiamo ripagati.

Tienila per il tempo che ti serve, e abbine cura come fosse tua.

Stamattina un rapido passaggio alla "normalità" che paga, stasera tante belle condivisioni di speranza.

Beh, qualche nota dolente poteva esserci risparmiata, ma si sa, la Vita va in questo modo, e dobbiamo prenderla per il verso giusto per non offenderla.

Che altro aggiungere?

Tra alti e bassi, il bianco e il nero, il giallo della mimosa è davvero un optional.