domenica 14 marzo 2021

DAL MIO "DIARIO DELLA GRATITUDINE... E DELLA FRAGILITÀ" (n.59) (Una "storia" che si ripete)

Qualcuno ricorderà quel gioco che si faceva da piccoli in cortile o su un largo marciapiedi, caselle segnate col gesso, dall'una all'altra mai saltando a piè pari. La "campana" si chiamava, bisognava procedere con ordine e non bluffare avendo approfittato di un attimo di distrazione dei compagni.
Bene. Oggi siamo adulti, e la "campana colorata" ha deluso, da gialla a rossa, accartocciato l'arancione, la Puglia è diventata.
E meno male che ancora certe situazioni mi vengono fuori in versi e non versacci.
Perché è inutile negarlo, siamo contrariati, forse pure qualcosa di più. Arrabbiati...? Delusi...? Stanchi... ? Un po' di tutto, in un'unica parola... impoveriti, sotto ogni punto di vista.
Tutti siamo responsabili. Nessuno è responsabile. Ognuno sa quel che doveva fare, e ha fatto o non ha fatto, dall'alte alle basse sfere. Non siamo qui a giudicare, non servirebbe.
Cerchiamo invece di raccogliere quel che resta, torna la campanella, quella seria, del "Qui e Ora", un bel respiro profondo e... scopriamo che è molto quel che resta.
Il Cuore non "si chiude" perché la misura è colma, ciò che è stato donato al momento serve.
Il Bene, i ricordi, i pensieri di Chi ci è affezionato. Le passioni trascurate, qualcosa lasciata in sospeso, altro da scoprire, e poi l'Attesa che non conosce cambio o salto di colore...
L' ATTESA
L' attesa
è la speranza,
di giungere a qualcosa di diverso.
La monotonia dei giorni
alza il suo velo
al desiderio del nuovo,
e si allontana
nelle pieghe della mente.
Il nuovo, forse,
potrà anche non arrivare,
ma sarà atteso,
e apparirà comunque diverso.
- Alda Merini -
Nervosa, indispettita... grata comunque sempre.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante una o più persone e attività all'aperto

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