sabato 6 marzo 2021

DAL MIO "DIARIO DELLA GRATITUDINE... E DELLA FRAGILITÀ" (n.51) (Amor di Vita e Dignità)

Di oneri volentieri mi faccio carico, di generoso onore poi sento dover essere grata.
Colgo ansie, le mie tenute a freno, le altrui accarezzate.
Non ho pretesa di asciugare lacrime, nessuno può perché c'è un tempo per tutto anche per il pianto.
Perché è liberatorio, sgrava da un macigno sul Cuore, lava la ferita che si ha dentro e col tempo magari potrà anche rimarginare, e con molto impegno sanarsi con la forza del "sorriso" sempre e a tutti i costi.
All'inizio forzato, poi di continuo stampato e non stereotipato, ché quello è inespressivo e falso. Un sorriso per darsi coraggio e mostrare fierezza.
E a forza di sorridere poi non se ne potrà più fare a meno, e arriverà tutto spontaneo anche solo passando davanti ad uno specchio. Perché espressione dell'amore per la Vita e tutto ciò che ci dona ogni giorno.
Quante volte io, sostando a quello specchio, mi chiesi perché prima non l'avevo fatto mai, guardare me sorridente, viva e grata.
Certo all'aspetto esteriore non avevo mai tenuto, seguivo la comoda linea di pensiero del "bello dentro", e intanto sfuggendo all'immagine riflessa negavo il debole convincimento di quella scelta.
Quante maschere alterniamo inconsapevolmente...
"Amo le cose vere...
non amo le parrucche...
figuriamoci le maschere!
L'unica maschera concessa nella vita
è nascondere il proprio dolore
dietro un sorriso
per non perdere la propria dignità".
- Alda Merini -
E quando fu il tempo, al contrario della grande Alda Merini che adoro, amai le parrucche, ne avevo addirittura tre, si combinavano bene col sorriso, e poi mimetizzavano alla perfezione la paura di una guerra che non avevo chiesto.
Ora ho più coraggio, andrei senza "pararmi" il capo, con la faccia che ho, sorriso sempre e qualche rara lacrima.
Potrebbe essere un'illustrazione raffigurante una o più persone

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