Pensavo non ci fosse programma televisivo più superficiale, anacronistico, trash di un reality, e invece stasera ho dovuto ricredermi. Non c'è limite al peggio.
Ho spento la TV, e ho continuato a rassettare.
Poi mi sono rifugiata qui, dove potete immaginare di vedermi, a fare il solito che mi rasserena. Eppure...
Ma Chi te lo fa fare?
Mi viene chiesto spesso.
Annotare... scrivere... raccontarsi.
Più volte avverto la necessità di astrarmi dal contesto, idealmente isolarmi per ritrovare equilibrio e lucidità.
Da allora è sempre stato così, ora è diventata esigenza vitale.
Lo faccio col silenzio, destando la preoccupazione di Chi mi è accanto, non abituato a sentire la sua sola voce fare domande e dare risposte.
Che cosa c'è?
Niente... sto pensando...
E per fare questo serve almeno un "angolino" nascosto della Mente che, compiacente, accoglie e poi chiude la porta... perché si possa elaborare quel che accade, archiviare ciò che non serve, stabilire un "da farsi" che riguarda il futuro come non mai.
Io mi sento accolta quando... scrivo, mi apparto nella scrittura, ed è come trovarmi in una stanza dove finalmente posso essere me stessa e coltivare le mie passioni...
"Se ha intenzioni di scrivere romanzi, una donna deve possedere denaro e una stanza tutta per sé"
- Virginia Woolf -
Le passioni, qualunque esse siano, richiedono spazio, e ognuno ha il diritto di riservarsi un angolo, in "casa propria", dove poter fare ciò che maggiormente piace, pensare e poi sciogliere ogni riserva per poter condividere vissuti ed emozioni, o brevi ma intense parentesi di vita.
Chi me lo fa fare quindi?
La consapevolezza di una rinascita inaspettata e che non va sprecata, il desiderio di condividerne aspetti e sfaccettature.
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