I tocchi della campanella della consapevolezza hanno richiamato al rientro in sé, all'autoconsapevolezza.
Qualche minuto di respirazione guidata, e poi la condivisione delle "due margherite", la "Fragilità" e la "Consapevolezza". In ogni petalo un termine che riporta a ciascuna, il tutto alleggerito dal colore e dalla personale creatività.
Graficamente molto bravi tutti o quasi, interessante qualche commento.
Anche un "bullone" può rappresentare la fragilità, perché il suo essere indispensabile può andare in crisi a causa di un cedimento.
O addirittura una "poltrona", pronta ad accogliere nei momenti di "debolezza" e d' "isolamento".
Per la Fragilità e la Consapevolezza tante parole significanti, alcune in comune come la "sensibilità", la "profondità", altre opposte tra loro, vedi "debolezza" e "forza", "dubbi" e "risposte certe", e via dicendo...
"Nella fragilità si nascondono valori di sensibilità e di delicatezza, di gentilezza estenuata e di dignità, di intuizione dell’indicibile e dell’invisibile che sono nella vita, e che consentono di immedesimarci con più facilità e con più passione negli stati d’animo e nelle emozioni, nei modi di essere esistenziali, degli altri da noi".
- Eugenio Borgna -
Dalle righe di uno psichiatra il grande valore della fragilità, vista spesso come un limite, in realtà una risorsa che ben dispone alla consapevolezza.
Sensibilità, delicatezza, empatia, alcuni "petali" delle Nostre margherite che oggi hanno colorato alcuni prati spogli ma sempre verdi per anelito di speranza.
Un incontro online a tutta condivisione quindi, senza risposte giuste o sbagliate, perché uniche.
Si tende sempre a mostrarsi forti, "indistruttibili", quasi fragilità fosse sinonimo di debolezza. Invece è tutt'altro, molto altro.
Riconoscersi fragili è il primo passo verso la consapevolezza, comprendere che si è al centro di un universo di cui non si può fare a meno.
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