mercoledì 10 febbraio 2021

DAL MIO "DIARIO DELLA GRATITUDINE" ( n.27) (La "rete" che protegge)


Mi sento particolarmente grata in questo momento, o forse da "quel momento" in poi, quando finalmente compresi che la mia inquietudine altro non era che un sintomo di fragilità.
Probabile che prima l'avessi intuito ma non accettato. Si tende sempre a mostrarsi forti, "indistruttibili", quasi fragilità fosse sinonimo di debolezza. Invece è tutt'altro, molto altro.
Riconoscersi fragili è il primo passo verso la consapevolezza, comprendere che si è al centro di un universo di cui non si può fare a meno...
"Dio ci ha dato due mani, una per ricevere e l’altra per dare. Non siamo cisterne che accumulano, siamo canali che condividiamo.
- Billy Graham -
La "condivisione" è il filo doppio che lega un'ideale "rete di sostegno".
Questa protegge da cadute rovinose, e ha bisogno ogni tanto di "rinnovare il filo".
Dare nuova vitalità alla condivisione facendo appello al "senso di appartenenza".
Intreccio, scambio, condivisione.
Maglie più o meno fitte, possono proteggere come pure costituire un limite.
Una rete invisibile ma più che reale,
che sorregge, sostiene e a volte persino culla.
Bellissima, rassicurante e fragile anch'essa ma "vera".
E a volte pure succede...
le maglie più resistenti possono logorarsi in parte o cedere del tutto, lasciando così un vuoto.
Occorrerà allora ricucire in fretta le restanti,
ché la rete possa continuare a sostenere il peso, sorreggere, cullare...
Potrebbe essere un'immagine raffigurante una o più persone


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