venerdì 22 novembre 2019

LA PAZIENZA DI ACCETTARE

"O Dio, concedimi il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare,
la pazienza di accettare quelle che non posso,
e la saggezza di saper distinguere le une dalle altre".
Stasera mi piace cominciare così, con la Preghiera della serenità, e avrei detto tutto ciò che è da dire sulla "Pazienza", quella importante, che per comprenderne il senso si dovrà andare all'etimologia della parola. Sopportare... portare addosso un peso e farci l'abitudine, o almeno provarci.
Devi portare pazienza... si dice di solito, e d'impulso sarebbe da replicare... ancora!?! Che cos'altro dovrei che già non (sop)porto?
Cerca di avere pazienza... ho detto stamattina ad un marito che aveva la moglie in sala operatoria ed è venuto da Noi perché non sapeva dove andare per l'attesa. Avrebbe potuto restare dietro la porta o nei pressi, ma sarebbe stato da solo, ed è chiaro che solo non voleva essere per non perderla, la pazienza.
Non è tipo dal facile scatto di nervi, è sempre sorridente pur se a denti stretti, però per questo temeva di sentirsela sfuggire dentro, la pazienza e non se lo può permettere. E per trattenerla ha ripetuto praticamente a se stesso perché nessuno gliel'aveva chiesto... se non l'ho persa in dieci anni, la pazienza, niente ormai potrebbe... e si è fermato, abbracciandosi da solo con le braccia conserte. O forse tratteneva la pazienza.
Poco prima avevo conosciuto una giovane donna al Suo "primo appuntamento", dallo sguardo paziente  e dall'atteggiamento sereno, pareva quasi una "veterana" dell'esperienza. Ne parlava con estrema serenità, come è giusto ma altrettanto raro sentire, perché è cosa tosta accettare la malattia, dalla diagnosi in poi, e possono gli Altri darsi anche un gran da fare a rassicurare, incoraggiare, se non si ha la pazienza di accettare e di conseguenza adattarsi ai cambiamenti, sarà un continuo patire.
Pazienza e patire, uguale radice ma tutt'altro essere e sentire.

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