mercoledì 20 marzo 2019

LA DEONTOLOGIA: RISPETTARE LE REGOLE PER MIGLIORARE INSIEME


Si comincia col definire la figura del volontario. Colui che generosamente offre la propria disponibilità per incontrare la "persona" nella dimensione più squisitamente umana e più intima.
Gratuitamente dona una parte del Suo tempo e delle energie per migliorare la qualità di vita dei pazienti oncologici, e con amore e dedizione contribuisce alla realizzazione di un mirabile progetto in un ambito associativo.
Caratteristiche del Volontario sono... Disponibilità, Altruismo, Gratuità. Gratuità in senso lato. Ovvero si opera consapevoli di poter non essere ringraziati, pronti anche ad essere rifiutati. E questo senza che sia causa demotivante, perché dell'Altro va considerata e rispettata la condizione di massima fragilità.
Le attitudini richieste per svolgere volontariato sono... slancio umanitario, equilibrio psicofisico, buona preparazione generale e "surplus" di energie e calore umano. Tutte qualità che oggi veramente sono difficili da riscontrare in un'unica persona, eppure quelle poche "virtuose", forse "ago nel pagliaio", riescono a compensare la carenza dando il massimo di sé.
Il Volontario può definirsi il "professionista della sensibilità e delle emozioni". Il Suo compito è complesso e delicato, perché è un modo di porsi che implica canali espressivi diversi per la situazione emozionale su cui agisce. Egli aiuta l'individuo e la famiglia a conservare un equilibrio psicologico, migliorando i processi di adattamento.
E' chiaro che non tutti i volontari coprono lo stesso ruolo o sono impiegati per la stessa finalità.
Alcuni si impegnano per la raccolta fondi associativi, altri nell'attività di segreteria, e per la comunicazione. I volontari poi, adeguatamente formati, si recano nei reparti di Oncologia Medica o al domicilio del paziente per fornire supporto e aiuto al malato e alla famiglia.
Bene riassume le definizioni di volontario una citazione di Albert Einstein...
"Il Volontario è un portatore di aiuto che sa comunicare superando i limiti del linguaggio verbale , dimostrando disponibilità, accoglienza ed affetto".
Eppure non saranno sufficienti Disponibilità ed Altruismo, che pure sono qualità basilari, per diventare un bravo volontario. O meglio... fino agli inizi degli anni '80, bastavano anche, in aggiunta ad una buona dote di sensibilità, poi fu la Lega contro i Tumori di Milano ad istituire nel 1984 la Scuola di Formazione del Volontariato in Oncologia, mettendo a punto un modello formativo che è stato in seguito adottato da molte associazioni.
La Formazione del Volontario mira a riconoscere i limiti naturali della Persona, confermarne gli intenti, imparare ad agire nell'ambito di un contesto associativo mettendo a disposizione le proprie competenze in dote ed acquisite.
Si va così ad utilizzare la propria esperienza come stimolo alla crescita personale, emotiva, mentale e spirituale. Riconoscere sensazioni e fantasie di rifiuto per non soccombere ad esse. Riconoscere in sé sentimenti di impotenza e di incapacità per poterli accettare. Stimolare in sé la consapevolezza di essere in grado di contribuire positivamente. Favorire il conseguimento degli obiettivi della propria associazione. Comprendere i possibili significati e le funzioni della sofferenza nel malato e nell'uomo. Affrontare ed ascoltare il proprio timore della morte. Sperimentare appagamento e pace di fronte alla perdita, attribuendo significato al proprio operato. Riconoscere i propri pregiudizi per considerare l'Altro distinto da sé, che resta sempre e comunque degno di rispetto e speranza condivisa.
Un volontario dopo una seria formazione che lo porterà ad essere anche sufficientemente informato sui vari aspetti della patologia, i diritti dei pazienti, e i numerosi risvolti psicologici, sarà consapevole di evolvere mediante la propria esperienza, tollerante verso la frustrazione, sereno anche nelle situazioni difficili, presente nella compassione e condivisione pure di fronte all'impotenza. Infine... empatico ma distaccato, ovvero capace di farsi carico della sofferenza altrui restando lucido e presente a se stesso. Perché se così non fosse, sarebbe coinvolto a tal punto da fare danno generale, annullando il buon intento di partenza, mettendo a rischio pure in modo serio il proprio equilibrio.
IL "DECALOGO" DEL VOLONTARIO Codice Deontologico del Volontario (approvato dalle maggiori associazioni presenti nelle varie città italiane)
Ecco i “dieci comandamenti” che una persona che presta la propria opera a favore degli altri deve essere in grado di rispettare
ART. 1 Il volontario opera per il benessere e la dignità della persona e per il bene comune, sempre nel rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo. Non cerca di imporre i propri valori morali.
ART. 2 Rispetta le persone con cui entra in contatto senza distinzioni di età, sesso, razza, religione, nazionalità, ideologia o censo.
ART. 3 Opera liberamente e dà continuità agli impegni assunti ed ai compiti intrapresi.
ART. 4 Interviene dov'è più utile e quando è necessario, facendo quello che serve e non tanto quello che lo gratifica.
ART. 5 Agisce senza fini di lucro anche indiretto e non accetta regali o favori, se non di modico valore. ART. 6 Collabora con gli altri volontari e partecipa attivamente alla vita della sua organizzazione. Prende parte alle riunioni per verificare le motivazioni del suo agire, nello spirito di un indispensabile lavoro di gruppo.
ART. 7 Si prepara con impegno, riconoscendo la necessità della formazione permanente che viene svolta all'interno della propria organizzazione.
ART. 8 E' vincolato all'osservanza del segreto professionale su tutto ciò che gli è confidato o di cui viene a conoscenza nell'espletamento della sua attività.
ART. 9 Rispetta le leggi dello Stato, nonché lo statuto ed il regolamento della sua organizzazione, e si impegna per sensibilizzare altre persone ai valori del volontariato.
ART. 10 Svolge la propria attività permettendo a tutti di poterlo identificare. Non si presenta in modo anonimo, ma offre la garanzia che alle sue spalle c'è un'organizzazione riconosciuta dalle leggi dello Stato.

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