venerdì 22 marzo 2019

DALLO SCOPO ALLA SCELTA (seconda parte)




Si può sicuramente affermare senza tema di errore che ogni scelta parte da un principio egoistico. La scelta è un aspetto del comportamento, e per capirne la natura è essenziale considerarlo come governato da "scopi". Si agisce, si opera sempre per centrare un obiettivo, raggiungere un traguardo.
Questa affermaione è valida ugualmente per gli animali e per l'uomo, per l'individuo e per la società.
Si distinguono uno "scopo attivo" e uno "scopo fisso". Se un comportamento in un dato momento è regolato da un certo scopo, definiremo quest'ultimo, attivo per essere stato preso in considerazione ed essere perseguito. Esistono però scopi che sono sempre attivi, come quello di affrontare situazioni di pericolo, li chiameremo così, "scopi fissi". Lo "scopo terminale" poi, sarà fine a se stesso, lo "scopo strumentale" sarà utilizzato per raggiungerne un altro giudicato più importante.
Scopo comune è quello della "buona immagine", ovvero quello di ricevere valutazioni positive dagli altri, e risultare vincenti in ogni confronto.
Allo scopo della buona immagine si contrappone il "problema della vergogna", il timore o il dispiacere di ricevere valutazioni negative. La vergogna quindi è un'emozione spiacevole che consiste nel timore che sia compromesso lo scopo della buona immagine o dell'autostima.
Alla fine degli anni ottanta si era ipotizzata la presenza di altri sistemi motivazionali interpersonali che guidano la costituzione e la regolazione delle relazioni intersoggettive nell’uomo sistemi motivazionali interpersonali (SMI) che attivano e regolano singoli e distinti aspetti dello scambio interumano:
Attaccamento volto alla ricerca di cura e conforto in situazioni di pericolo o dolore.
Accudimento, volto all’offerta di cura e conforto in situazioni di pericolo o dolore.
Sistema agonistico per la definizione del rango sociale.
Sistema sessuale per la regolazione dei comportamenti seduttivi implicati nella formazione della coppia.
Sistema cooperativo per la cooperazione tra pari in vista di un obiettivo comune .
I sistemi motivazionali interpersonali sono quindi tendenze universali, biologicamente determinate e selezionate su base evolutiva, la cui espressione nel comportamento presenta variabilità individuali. Essi regolano la condotta in funzione di particolari mete e sono in stretta relazione con l’esperienza emotiva. Le emozioni accompagnano infatti l’azione dei sistemi motivazionali interpersonali e possono esserne considerate indicatori di attività.
Definito quindi che ogni azione, relazione e condotta sono regolate secondo la "scopistica", abbiamo preso visione di tre immagini, considerate in tale ottica.

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