martedì 12 marzo 2019

KALANCHOE


Un segno per un ritorno alla vita, un dono per Chi questa vita ritrova dopo aver temuto seriamente di perderla.
Ho scelto allora una pianta fiorita, dai fiori delicati ma dalle foglie succulente, tra quelle che hanno bisogno di poche cure, che sfioriscono a capo basso all'improvviso e poi si riprendono con il solo sguardo. Ho preso una kalanchoe, e tra le foglie non troppo nascosto, ho inserito uno dei miei soliti fiocchetti di speranza, perché non dimentico quanto li apprezzasse.
Un po' di nuovo e abbastanza di "antico" per procedere nella normalità che tanto rassicura.
Confusione e debolezza, quasi incredula per tanti mesi trascorsi a letto, tra la vita e la morte mentre la prima pulsava ancor più forte per poter di nuovo contare i mesi, i giorni e gli anni.
Un'avventura, una bufera... un momento buio, tutto questo passerà, però mai senza lasciare il segno.
Magari resterà ben celato in un angolo remoto della mente, ma ogni tanto verrà fuori... lacrime indesiderate... anche se non esplicitamente evocato.
C'è il momento negativo, c'è il Passato che ritorna.
C'è la voglia di raccontare a Chi può capire e che ascolta senza parlare, solo per sentirsi meno solo e affatto sfortunato.
Per ricominciare piano, magari da un fiore colorato e un bigliettino arrotolato e stretto da un fiocco blu, così com'è la notte serena dopo un giorno grigio e tormentato, perché alla fine del poco si nutre una vita che fu ridotta alla "fame".

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