mercoledì 13 marzo 2019

IL GRUPPO. UNA RISORSA PER ELABORARE SPERANZA E RESILIENZA (prima parte)


Partito con il primo incontro il Terzo Corso di Formazione per Volontari Oncologici. Nel consueto "stile GAMA", inteso a ridimensionare e mai sminuire problema e criticità. Competenza, disinvoltura e umiltà hanno caratterizzato la relazione della relatrice, presidente dell'associazione e amica, e grande attenzione da parte dei "discenti", veterani già operativi e nuovi iscritti, quest'ultimi in discreto numero che ha superato le aspettative.
Questo terzo corso è stato fortemente voluto, ed anche se non è nuova come esperienza rappresenta una novità per organizzazione e temi, affinché Chi approccia a questo mondo creda che la speranza si può costruire, che da sola però non basta se non è accompagnata dalla resilienza che è forza per affrontare gli eventi traumatici, e consapevolezza che consolida la forza. E poi c'è la cura, ovvero il "prendersi cura" amorevolmente che fa bene a Chi abbisogna di cure ma pure a Chi si presta ad un "servizio" non sempre facile.
Un gruppo per definirsi tale deve essere costituito da almeno tre persone, un gruppo di auto mutuo aiuto da dieci/dodici persone. Di ognuna di queste va considerata la "biografia", un alternarsi di ferite vissute a livello biologico (debolezze o malattie), relazionale (esperienze di distacco o incomprensione) e spirituale (esperienze di vuoto o smarrimento).
Nell'ambito di un gruppo di auto mutuo aiuto si stabiliscono delle relazioni autentiche, caratterizzate da comunicazione vera e buona, che costituiscono il 75% della terapia. Ogni relazione è altamente terapeutica se accompagnata da empatia, accoglienza e discrezione.
Il GRUPPO è innanzitutto accoglienza dell'altro. Nulla viene mai sminuito né banalizzato. Non si indaga per mera curiosità e nessuno deve sentirsi mai giudicato.
Il gruppo di mutuo aiuto facilita a vivere perchè non porta fuori dal problema ma resta nel problema alla ricerca delle risorse personali per venire fuori dal "tunnel", apparentemente senza fine ma di cui si ha la percezione di una luce sul fondo, che ne rappresenta l'uscita.
(continua)

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