giovedì 22 dicembre 2016

NEBBIA


Stasera è calata la nebbia. Come fossimo al Nord. Il giorno è stato tiepido, e con l'umidità dell'imbrunire non poteva essere che così... nebbioso.
Se la nebbia mi piace pure mi sgomenta, dipende dai giorni, dal mio stato d'animo del momento e se si affacciano dei ricordi. Quando non comprendi bene che cosa succede, per quanto Tu ti sforzi, tutto resta nebuloso. E non sempre per diretta responsabilità.
Erano giorni così, sette anni fa, mancava poco a Natale e all'improvviso tutto cambiò. Cominciò con la foschia, poi diventò nebbia. E non ci capii più nulla.
Si diradò a primavera, quando finalmente presi le decisioni giuste. Quella fu la volta di un evento drammatico che alla fine si risolse nel migliore dei modi, ma anche nella quotidianità... quante volte possiamo affermare di aver visto oltre la nebbia?! E poi... magari brancolando, comunque ci siamo riusciti.
Sono giorni così, ora... d'inquietudine. Come accade sempre in tale periodo da sette anni a questa parte. Il "mio non conscio" si incaponisce, e non va oltre la nebbia. Eppure inconsapevolmente avverte la presenza del sole nella Nostra vita, ma è come temesse di non poter vederlo più.
In giro per gli ultimi acquisti di Natale, un brivido corre lungo la schiena, serpeggia fin sulla nuca, poi più nulla. Lascia una sensazione di sudore freddo. Mi stringo nel cappotto, ed è abbracciarmi da sola. Un bel conforto. E ripeto a me stessa... non ci pensare più. Oppure pensaci come ad una conquista. Sarebbe un bel progresso... rifletti.
Così l'unica nebbia che vedo è quella punteggiata di luci della sera.

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