lunedì 12 dicembre 2016

NAIF


Qualcosa di schietto e primitivo, ingenuo. Slegato con la realtà.
Definizione di un termine o di una corrente artistica? No, semplicemente il Nostro presepe di quest'anno.
Non è stato premeditato, organizzato... è venuto fuori così, quasi spontaneamente, forse per desiderio o nostalgia di quel bambino ormai cresciuto che non ammetterebbe mai di sentirsi tale. Perderebbe in decoro, secondo lui... e invece acquisterebbe e pure molto, secondo me. Ma lo assecondo, per rispetto ed anche perché non posso mica andargli sempre contro, tanto gli "esiti" sono là sempre ben visibili, ed è questo alla fine ciò che conta. Latente ingenuità che ogni tanto affiora ed è rifugio e serenità.
Tre scatole di cartone, fogli di carta a sfumature varie di marrone a simulare rocce e sabbia del deserto. Ma saranno compatibili e probabili in un immaginario paesaggio della natività?
Lasciamo passare la "base" giusto per iniziare, ché già è stato duro l'avvio, e andiamo ai particolari. Teneri, qualcuno pure divertente.
Senza alcun senso di prospettiva, soggetti piccoli e grandi insieme, case e fattorie dislocate in ogni dove, non importa come, anche al termine di un'erta salita quasi in bilico, pare sull'orlo di un burrone.
Scusa, ma ti sembra logico?... gli ho detto col cuore in gola, tanto mi pareva di esserci dentro in una di quelle casette lì. E se crolla la montagna?
E perché mai dovrebbe crollare? Al massimo franare. E poi che importa, Noi che ci stiamo a fare? Ricompattiamo la roccia e sistemiamo la casa.
E Chi ci abitava, che fine avrà fatto?... ho aggiunto io con una voluta punta di polemica.
Tutti salvi. Hanno fatto in tempo a scappare. Ora potranno ritornare.
Che bella cosa la fantasia... ogni cosa al punto giusto e nel momento giusto. Alcuna sofferenza, la soluzione ad ogni problema.
Crea anche scenari, che se pur improbabili, hanno grande fascino nel loro essere "irriverenti" nei confronti di habitat ovvi e naturali. Compresi alberi e animali. Così non sarà affatto raro trovare in un presepe naif come il Nostro, un abete innevato piantato vicino ad una verde palma, papere davanti alla grotta e pecore giganti che pascolano guidate da un cane pastore piccolo così.
Ma in fondo è tutto bello, e mentre lo guardo con occhi di meraviglia torno ad essere bambina.
Ma no... non l'avevo notato prima. C'è anche un'oca in cima che guarda giù, proprio sulla grotta di Gesù Bambino. Chi mai l'avrà portata fin lassù? Da sola certo non sarà arrivata.

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