domenica 29 marzo 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.22) (27 Marzo 2020 - Il silenzio assordante come di preghiera)


Il tempo dilatato salta i giorni, ancor più le ore. E' come fosse fermo all'inizio di questo mese, resta tutto tale e quale, promemoria per gli anni a venire, ché non si torni indietro mai più, e sia una "nuova alleanza" tra l'uomo e Dio.
Riordinavo e spolveravo, coi miei tempi lunghi non mi sbrigo mai, poi mi sono messa in pausa e ho acceso la televisione, canale 28... per un momento straordinario di preghiera con il Santo Padre, e la benedizione Urbi et Orbi, quella delle grandi occasioni, di solito s'impartisce quando è festa, ora è tutt'altro, si tratta di affidarsi a Dio...
"Non lasciarci soli, Signore nella tempesta".
Una tempesta che ha colto alla sprovvista, mettendo a nudo la fragilità umana. Pensavamo di poter fare tutto, e a meno dell'aiuto di Dio. E da qui culto sfrenato del proprio ego, avidità di ricchezza e di potere, dimentichi dell'amore e della solidarietà che fa "fratelli". Ed ora tra venti avversi e flutti agitati siamo in pena, abbiamo paura...
"Perché avete paura? Non avete ancora fede?"
Sono le parole che Gesù rivolge ai discepoli, destato mentre è la tempesta, dopo che ha messo a tacere il vento e reso calmo il mare.
Non dobbiamo perdere la fiducia, e credere ancora che nulla è perso. Questo tempo di quarantena è comunque un'opportunità per reimpostare la propria vita, cambiare rotta verso il porto sicuro che solo Dio sa. E' il tempo di "scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è".
Un uomo curvo e stanco percorre la strada, mentre lacrima il Cielo.
Quale dolore universale, lacrimava sulla piazza gremita di anime senza profilo. Nude alla preghiera rivolte, perchè presto taccia questo vento che sconvolge e si torni a navigare il mare calmo della quiete.

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