martedì 24 marzo 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.17) ("Ovunque proteggi")


Oggi è andata un po' meglio, cielo plumbeo, strade deserte, silenzio assoluto, comunque abbiamo vissuto questa prima domenica della stagione solo come "normalità speciale".
Ieri qualche lacrima l'ho spesa, le lacrime da sempre hanno costituito una valvola di sfogo per l'essere umano sotto pressione, incapace di reggere a lungo la "maschera" di persona forte, che si fa carico di ogni peso, e dice ad intervalli regolari... sta andando tutto bene. Ora poi meno che mai, la mascherina chirurgica è soffocante, e può limitarsi al massimo, timidamente in un soffio, ad un "andrà tutto bene". Così spera.
Già perché siamo in pausa, una pausa che a tratti va stretta ma è innegabile, almeno fa scoprire nuovi aspetti di una quotidianità data per scontata.
Oggi, IV Domenica di quaresima, è stata la domenica della "letizia". Il nato cieco vede grazie a Gesù, è un prescelto da Dio come Tutti Noi, quando ci ritroviamo nell'oscurità più profonda, e lo invochiamo con fede.
E Lui non abbandona, ci apre gli occhi e un piccolo lume diventa luce splendente, abbaglia e solo per questo pare lontana l'uscita. Così è spontaneo ripetere quello che mi dicevo e continuo a dire per Chi vive l'esperienza del tumore, bisogna credere fortemente di farcela, non sgomentarsi per quei numeri esagerati, veri o falsi che siano, solo i tecnici potranno interpretarli, non rendiamo Noi stessi interpreti esasperati del dolore comune.
Stasera va un po' meglio perché ho scelto le carezze, quelle che dona la Musica quando lenisce e cura.
Buonanotte allora, con questa bellissima canzone di Vinicio Capossela, "Ovunque proteggi".
Ascoltatela e lasciate trasportarvi dalle immagini. È importante addormentarsi sereni.

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