domenica 1 marzo 2020

PRIMAVERA COMUNQUE...




Si aspetta, nonostante sia stato un inverno sui generis, la senti già sulla pelle, la incontro lungo il viale solitario che porta in ospedale. Primavera, in un albero fiorito all'improvviso, senza che fino a ieri notassi le gemme.
Qualcosa di positivo, un segno di rinascita, finalmente un po' di normalità tra tanta anomalia. Una stagione secca e ventosa, un virus che viene da lontano e sgomenta quasi più della peste di epoca remota. Forse troppo a lungo abbiamo sopravvalutato Noi stessi, puntando su quello che si possiede a discapito di ciò che si è, così che abbiamo dimenticato valori e priorità. Non mi reputo perfetta, e prima di ammalarmi avevo convinzioni di cui mi sentivo prigioniera, ora però mi considero fortunata perché ho avuto l'opportunità di recuperare. Osservo le persone che incontro, faccio anche tesoro delle esperienze raccontate dai miei colleghi, ne traggo storie, ne cerco il messaggio che diventa poi motivazione generale. Un po' come quell'albero fiorito all'improvviso.
Una giornata diventa "proficua", ricca di contenuti ed emozioni, dopo aver incontrato due pazienti, dalla risposta emotiva diversa all'approccio ma alla fine in sintonia, perché dopo tutto nella stessa barca. E ci si ritrova pazienti e volontari a parlare di fede e malanni, di figli e delle loro sofferenze, e il sorriso veicola le parole e il tempo va veloce.
La gratificazione viene dall'operato stesso, con questo si confonde ed è giusto sia così.
Noi siamo genitori, coniugi, figli e... volontari.
Tutti bravi, ottime persone, ma la differenza la fa la giusta priorità per ciascun ruolo. Mai dimenticarlo per non vanificare il grande impegno.

1 commento:

  1. La primavera è sempre bella per me e col fiorire dei prati sento rifiorire le speranze. Buona serata Mary.

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