giovedì 19 marzo 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.12) (Inaspettata Gioia)


Ho una visione in genere ottimistica e sono in assoluto convinta che l'essere umano sia tendenzialmente rivolto alla "gioia", che è un po' come dire la felicità ma con più modeste pretese, senza presunzione.
Premesso questo, tutta l'esistenza è una ricerca continua alla gioia, anche quando l'animo pare uno yoyo con un cordino sottile, che va giù velocemente e poi risale frenando la corsa.
In situazioni normali, quando ci si può concentrare e nulla turba, la si trova in se stessi magari impegnandosi nel donarla ad Altri. Un grandioso progetto che trova realizzazione nella "condivisione" giusta in ogni occasione.
In quest'ottica pure una situazione estrema come l'attuale acquista senso e diventa un'opportunità. C'è da esserne convinti, osservare le regole e nel piccolo accontentarsi, cercando il motivo valido e il fine ultimo per cui essere contenti comunque, e sarà molto più semplice di quello che si possa credere.
Si può provare gioia quindi anche in momenti tanto difficili? Certo, perché è proprio allora che basta poco, una piccola cosa per gioire. Una canzone giusta al momento giusto, il profumo della primavera ormai alle porte, persino ritrovare qualcosa che pensavi aver perso, mentre riordini un cassetto durante la quarantena.
Perché in realtà la Gioia è una conquista, una meta ambita, un traguardo da raggiungere.
Germoglia sotto la cenere, poi come da favilla, esplode all'improvviso.
Mai soffocarla allora, anzi proteggerla da minacciosi venti avversi.

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