giovedì 12 marzo 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.6) (Alla finestra e svoltato l'angolo)




E per fortuna che stamattina ho cercato di fare una ricarica di sole, buonumore, quasi normalità. Da circa tre ore infatti nuovo aggiornamento, ulteriori restrizioni in vigore da subito. Tutti gli esercizi commerciali chiusi, fatta eccezione per quelli di prima necessità. Ora davvero c'è la percezione che manchi l'aria, sia preclusa la libertà, anche se così non è, perché sia pur duro e faticoso, era un provvedimento necessario.
Che diamine... veramente mi pare essere tornata indietro dieci anni, stesse sensazioni, voler dormire il tempo essenziale per un sogno, nella speranza di svegliarsi poi, con la gioia di essere fuori da un incubo.
Stamattina come prima cosa ho aperto la finestra, la luce già bella chiara, un buon profumo d'erba, e il cinguettio di uccelli ben distinti. Confesso di averci fatto caso raramente a quest'ultima cosa, quando ci mettevo orecchio sembravano tutti della stessa famiglia, e non è così perché oggi era melodia articolata.
Una giornata di sole, preludio di primavera e di buonumore, nonostante tutto.
Dopo quasi una settimana di ritiro, ho persino pensato di poter scendere da casa, svoltare l'angolo ed entrare nel negozio di generi alimentari, piccolo ma gestito da tre Persone dal Cuore grande, le stesse che dieci anni fa aiutarono i miei figli inesperti in tutto, ad andare avanti.
Il bene che si riceve non si dimentica, anzi col tempo diventa stima e gratitudine.
Così ho fatto un po' di spesa e sono rientrata, confusa, frastornata ma con la sensazione di timida ripresa. Stasera poi le ultimissime, sperando siano le ultime davvero e che gli esiti non si facciano aspettare.
Una vera Quaresima quest'anno, credenti o meno, tutti a digiuno di abitudini e libertà. Sicuro dopo ne verremo fuori più che rinnovati.
Io la penso esattamente così. E mentre stasera, all'ennesimo messaggio di mia figlia che, costretta a fermarsi, pare essere diventata quella che non è mai stata, e per un lungo e concitato discorso dell'altro figlio, quasi sempre silenzioso, due lacrime mi sono scese senza rendermene conto, mi sono convinta alla fine che doveva essere così, per ritrovarci al punto di partenza, per ricominciare, sperando in un giorno tutto nuovo.

1 commento:

  1. La cosa più dura in questo periodo è la lontananza delle persone care: ti capisco benissimo, ma per fortuna c'è il sole e speriamo che tutto finisca presto. Un forte abbraccio.

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