venerdì 27 marzo 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.21) (Aspettando che passi...)


Il vento... oggi è stata una giornata di vento, e di pioggia, tanto per non farci mancare niente, tanto per alimentare un certo malcontento.
E ho messo il cappello e la sciarpa al collo per stendere il bucato sullo stendino, per non prendere freddo e poi ammalarmi, ché ora proprio non si può.
E ho messo il cappello e la sciarpa al collo per provare l'ebrezza di uscire di casa, sistemata di tutto punto, quando c'è vento e c'è pioggia.
Aspettando che passi...
Il vento forte si leva all'improvviso, ancor più quando la quiete è profonda. Inaspettato, stupisce e a volte sgomenta perché non si è preparati. Stona con l'insieme, ma va comunque fronteggiato, e magari potrà tornare a favore.
Aspettando che passi...
E' metafora di ciò che accade, e ha sconvolto le vite, ora si tratterà di prendere decisioni, assumere posizioni chiare che non destabilizzino e in cui ci si possa ritrovare.
A patto di riconoscere il proprio stato e di valutare la possibilità di un eventuale quasi certo cambiamento.
All'essere umano a volte piace "sfrenatamente" autocommiserarsi e soprattutto attribuire ad altri la responsabilità di "quel qualcosa che non va", quindi tutto diventa arduo, ogni cosa difficile.
Eppure a volte è una situazione estrema che dà una brusca virata a quello che era prima, confuso e sbagliato.
A questo punto qualcuno negherebbe di sentirsi stressato e solo di fronte a questa pandemia? Non credo proprio.
Si è presentata con la vastità del mare infinito, ha causato il distacco da quella che fino a poco tempo prima era considerata l'unica realtà, in alcuni ha fatto nascere rabbia, paura e angoscia, e infine per Tutti è la sensazione di non poter fare nulla contro un nemico subdolo e invisibile. È vero, appare una situazione minacciosa più grande di Noi Tutti messi assieme, ma dobbiamo esserne convinti, Tutti insieme ne usciremo, sicuramente cambiati, comunque più consapevoli.

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