lunedì 23 maggio 2016

QUANDO LA STANCHEZZA PRENDE...


Avrei dovuto continuare con "quei giorni... a Roma", ma sono così stanca stasera che faccio una pausa dal... "dolore". Già, perché sempre del dolore avrei scritto... di come è cambiato l'approccio e la cura, l'idea in sé. La malattia ora fa meno paura, è giusto che pure uno dei suoi aspetti assuma una dimensione diversa.
Rimandiamo l'argomento quindi, però qualcosa come abituale pensiero oltre la mezzanotte, lasciamo ugualmente. Magari dirò perché sono così stanca stasera. Semplicemente... mi sono scatenata come non ho fatto mai. Nemmeno quando ero giovane, forse neanche da bambina, perché da subito fui impostata su "modalità"... seriosa e posata.
Ma quanto mi sono persa nei primi tre quarti dell'esistenza? Me ne sto accorgendo solo ora, perché pur acciaccata, se canto, rido e ballo poi mi sento meglio. E non penso a niente. Né a quel che fu o potrebbe essere. Sinceramente non me ne importa, mi basta quel "presente" che accarezza l'animo e la mente.
Oggi alla Festa del Volontariato mi sono lasciata prendere dall'entusiasmo, e sono arrivata al punto di ballare in strada, con altri Amici... i soliti e sinceri. E poi... cantare. Avete mai provato a farlo e ad ascoltarvi nello stesso tempo? Se intenzione e impegno sono giusti, sembrerà voce angelica anche se stonata peggio di una campana.
E' la gioia che conta. Fa dimenticare ogni triste pensiero, mitiga le preoccupazioni, addolcisce l'ansia per se stessi e gli Altri.
Non per niente si suol dire... darsi alla pazza gioia. Un pizzico di "sana follia" ogni tanto, aggiusta sia pure per un momento, la vita più complicata.

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