sabato 13 aprile 2013

Sarà che la stagione nuova porta al rinnovamento, a riporre quel che di pesante non serve più... al desiderio di leggerezza che fa scoprire di Te la persona che mai speravi, sarà per tutto questo che ogni giorno viene accolto con la curiosità della scoperta e la gioia della celata gratificazione. Quest'ultima non sempre evidente e chiara se si dà credito alla teoria del saper leggere tra le righe e accontentarsi.
Ieri intanto ho dato un tocco di novità al guardaroba, mi sono scrollata di dosso lo stress della giornata e sono stata meglio, poi a cena mi si è scheggiato un dente, per fortuna tra quelli della "retroguardia", efficienti ma non visibili, e stamattina... telefonata di prenotazione dal dentista, così lunedì ci sarà qualcos'altro da ricostruire.
Caso mai potesse sfuggirmi di mente ci mancava questo piccolo incidente per ricordarmelo...
Giusto un anno fa vedeva la luce la "novella", ovvero una protesi di silicone veniva estratta dal suo involucro protettivo per essere posizionata là dove fu un tempo, la "mia"... molto più bella.
Un anno fa a quest'ora, cercavo di prender sonno nel mio letto in ospedale e non riuscendo nell'impresa mi cimentavo nella lettura di un libro che avrebbe dovuto rasserenarmi e conciliarlo, ma la scelta era stata non sbagliata, addirittura infelice... tra tanti libri m'ero portata dietro uno che trattava di filosofia meditativa... o meditazione filosofica?... non saprei dire, certo avrei fatto molto meglio a mettere tra le mie cose "TOPOLINO".
Prima di mettermi a letto ed affrontare la "lunga notte", avevo scritto anche quella sera la "mia pagina", scritta davvero... penna su carta, in quel diario con la copertina blu e la luna d'argento...



12 Aprile 2012  ore 20,32

E finalmente sono qui...
Quella famosa telefonata o chiamata è giunta in extremis, quando non ci speravo più. Ho persino chiamato... di nuovo... come nei giorni passati. "Guarda... sto aspettando il via... ti farò sapere".
Ho pensato... ma non sarà come ieri o l'altro ieri? Intorno a me ruota pure una famiglia, no? Poi ho attaccato il ricevitore e non c'ho pensato più... o quasi.
Come al solito sono andata a "quel terzo piano" e la mia giornata è iniziata così... A mezzogiorno la sorpresa... quando ormai pensavo all'"ennesima delusione"... "Ci vediamo oggi alle 16... ti ricoveri".
O Dio mio, quanta perentorietà dopo tanto tergiversare!
Mi veniva quasi voglia di rispondere... no, adesso aspettate Voi! Ma poichè qui si suol dire... dal mal pagatore prendi quello che puoi... ho accettato, se pur tremante, questa offerta veloce, speciale... unica e ho detto... OK, ad oggi... e il Cuore ha cominciato a battere all'impazzata.
Che qualcuno mi misuri la pressione... sono ipertesa... 180/90. "Devi stare calma, altrimenti niente anestesia", mi hanno detto lì a "quel terzo piano"... e mi son calmata e ho cominciato ad abituarmi all'idea che sì... il momento era proprio arrivato.
Un tumulto di reazioni, emozioni è seguito, fino a questo momento, quando mi hanno chiamato per compilare la cartella clinica.
"Altri interventi?"
"Due cesarei e una mastectomia".
"A questo punto, direi... abbiamo finito!?"... ed io, "Certo, dottore... lo spero proprio".
BUONA NOTTE... a domani, il grande giorno.
E che sia una notte buona per davvero.



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