domenica 11 marzo 2012

Parlare di animali... in particolare di cani ieri mattina mi ha portato per il resto del giorno a pensare... ricordare... osservare con maggiore attenzione ed affetto Biù Biù.
 Con i cani ci sono praticamente cresciuta...
La prima cagnolina la portai proprio io a casa. Frequentavo la prima media e la mia insegnante di Educazione Artistica che dirigeva la sezione dell'ENPA della mia città aveva alcuni cuccioli di pometto da affidare, riferì della cosa in classe ed io, entusiasta riportai la notizia a casa. Altre volte avevo tentato di avere un cagnolino ma sempre senza successo, quel giorno però sentivo che sarebbe stato diverso.
 Infatti...
La mia mamma acconsentì subito e con le lacrime agli occhi... anche se la nostra casa era piccolina, noi eravamo in tanti, e poi c'erano molti problemi. Non se l'era sentita di dirmi di nuovo... no, non se ne parla proprio!
Qualche mese prima era morta una mia sorellina di otto anni... così quasi all'improvviso, dopo una malattia di soli dieci giorni. Lei... la mia mamma era rimasta annichilita, annientata nel profondo dal dolore, non avrebbe mai potuto ora veder soffrire un altro dei Suoi figli. E disse... sì, va bene... e Pucci, la piccola pometta entrò a far parte della mia già numerosa famiglia. Visse a lungo nella nostra casa, seguendoci ovunque... morì che io ero già andata via... aveva sedici anni.
 Poi ancora...
Mi sposai e l'Amore della mia Vita portò in dote Argo, un pastore tedesco, un cagnolone che ci seguì persino nel breve viaggio di nozze, dormì sotto il nostro letto durante la prima notte. Argo era tutt'uno col suo padrone, lo seguiva passo passo, era pronto a difenderlo... se necessario... anche da Chi conosceva bene.
Non ho visto quasi mai mio marito in lacrime, la prima volta fu quando il Nostro cagnolone morì.
Mai più animali! dicemmo allora, ma dopo 17 anni ricademmo in trappola, e fui di nuovo io a desiderare con tutta me stessa un cagnolino... e così arrivò Betty e fu la gioia incondizionata di una piccola famiglia.
Il resto è cosa nota, soprattutto per Chi legge queste mie pagine fin dall'inizio.
Evidentemente gli ultimi due giorni dovevano andare così... in questa direzione.
Stamattina spolveravo la libreria, e lo sguardo si è fermato ad un libro che ho già letto, "Amore senza parole" di Sandro Mayer. Un libro che parla... guarda caso... di cani.
Ricordo d'aver pianto...

... Gigì allora balzò giù dal letto. La parola "lettera" ripetuta tante volte le risultò familiare. Si era ricordata infatti di quel giorno in cui aveva visto la signora Pina scrivere seduta al tavolo della cucina L'aveva seguita con occhi attenti perchè non l'aveva mai vista scrivere tanto a lungo. La signora Pina, quando finì, mise il foglio in una busta di cui leccò i bordi per incollare la chiusura. Poi si alzò, andò in camera da letto e tenendo in mano la busta, disse: "E' la mia lettera per quando sarò morta. Questa lettera parla di te. Nella lettera c'è scritto quello che devono fare". E ripeteva "lettera" tante volte scandendo bene le sillabe perchè sapeva che così Gigì avrebbe imparato a riconoscere quel vocabolo e ad associarlo alla busta che teneva in mano e che stava mettendo sotto i cuscini sopra la cassapanca. "Metto qui la lettera", continuò "così la puoi trovare da sola se mi succede qualcosa prima che possa dire che l'ho scritta e dove sta. La puoi prendere e dare a qualcuno". Poi ogni giorno alzava il cuscino, la prendeva in mano, la mostrava a Gigì, diceva: "La mia lettera è sempre qui, vedi?".
Così quando Roberto si domandava ad alta voce dove fosse la lettera, lei gli fece vedere che non bisognava aprire la cassapanca, ma ci saltò sopra, affondò il muso sotto il cuscino, prese la lettera con i denti e gliela porse.
               Da "AMORE SENZA PAROLE" di Sandro Mayer

8 commenti:

  1. Eehh si...fanno delle cose che non possiamo credere..

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    1. Fra di Noi ci capiamo... vero Carmen?
      Un grandissimo abbraccio,
      Mary

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  2. Cara Mar y che piacere leggere delle belle storie, ci fanno capire molte cose che sembrano incredibili ma in realtà sono vere.
    Buona domenica cara amica.
    Tomaso

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    1. Amico mio... sai perchè "certe" storie vere sembrano incredibili? Perchè esulano dall'immaginario umano...
      Purtroppo raramente l'Uomo è capace di grande generosità senza che ne abbia un tornaconto. Lo so... è triste ma è così.
      Una lieta domenica anche a Te con un abbraccio.
      Mary

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  3. Commovente...non aggiungo altro.

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    1. Lo so... Amica cara... spesso nel conoscere o leggere certe storie sale un nodo alla gola... proseguire diventa così molto molto difficile.
      Ti capisco...
      Mary

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  4. Ciao Mary leggendo la tua storia sono
    tornato indietro di parecchi anni quando ho pianto
    anchio un paio di volte per questi cari amici a quattro zampe
    poi ho detto basta non voglio affezionami più come una volta
    per non soffrire non è che non ci siano più mio figlio ne ha tre,
    buon inizio di settimana,

    Tiziano.

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  5. Beh... Amico mio, allora t'affezioni lo stesso, ma diciamo... alla lontana, vero?
    Certo è che i Nostri piccoli amici ci rubano il Cuore e non ce lo restituiscono più.
    Un abbraccio,
    Mary

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