venerdì 6 gennaio 2012

"Sinceramente grata"... e non potrei non esserlo, ma di una gratitudine... come dire... "a largo spettro" tanto per restare in argomento...
Questo sentimento "nobile", come l'ha definito una cara Amica, è nato all'improvviso, in risposta all'evoluzione positiva della mia malattia... cosa alquanto logica, affatto eccezionale. E' andato via via crescendo, col passare dei mesi e per la "possibilità" concessami di essere sempre presente lì, a quel terzo piano: non tutti l'avrebbero permesso.
"E perchè no?..." mi aveva detto un giorno il "Dottore", "... fai forse qualcosa di dannoso? Perchè dovrei proibirtelo? Sarei proprio cattivo... non che io non sappia esserlo, ma solo con chi agisce male. E Tu? Sei discreta... educata... entri in punta di piedi. Siamo noi a dover ringraziare per la tua compagnia e per quello che dai ai pazienti." Oddio... ma non ero anch'io una paziente? Non l'ho mai dimenticato... anzi il mio costante perseverare forse nasceva proprio dal volermi considerare sempre tale. Avevo bisogno di tornare lì,  di sentirmi protetta... questo era stato compreso e concesso. Una "brava persona"... il "Dottore"... una persona brava e "umana"...
Eppure quando lo avevo conosciuto... la prima volta l'impressione era stata... diversa... no, forse "incerta"... sicuramente "da rivedere". Corretto...estremamente professionale, ad un certo punto mi parve "spietato", quando mi sbattè in faccia la realtà... ovvero la possibilità che avevo di non farcela. Certamente era l'ultima cosa che avrei voluto sentirmi dire, anche perchè... intuendola... l'avevo già fatta mia, ma era anche l'unica perchè non mi facessi illusioni e mi preparassi a lottare... fosse anche per l'ultima volta.
Ecco... allora non "mi sembrò" per niente umano... e anche in seguito non mi sembrò tanto diverso... quando manifestavo troppi dubbi... quando facevo troppe domande, ma di quelle sciocche... giusto per tacitare le mie ansie... quando avrei voluto delle "opzioni" per le terapie, e in tanti altri momenti.
Ad un certo punto però ho capito. Ho capito che dipendeva da me. Ho recepito ed imparato ad interpretare i messaggi che mi venivano dati, in cui gli elementi erano sempre gli stessi... la Malattia, Chi la patisce e Chi la cura. L'unica cosa stabilita è la prima, gli altri due elementi interagiscono tra loro in modo diverso, senza poter sapere entrambi che cosa sarà.
"La Medicina non è una scienza esatta..." mi fu detto una volta, e allora di una stessa patologia tanti sono gli aspetti così pure l'evoluzioni e gli esiti. Il Medico seguendo le cognizioni e la coscienza agisce sempre per il meglio... non credo in una possibile malafede, sarebbe una "contradictio in terminis"... inaccettabile... poi sarà quello che deve essere. Schematizzando e con la speranza di non essere fraintesa... non è "tutto" merito del medico se il paziente si salva, tanto meno "è colpa" del medico se il paziente muore.
Intuii in un momento così difficile della mia vita questa "piccola grande verità" e d'allora cambiò il mio atteggiamento che divenne ottimista, fiducioso in Chi m'aveva in cura. Di conseguenza anche dall'altra parte diverso fu il modo d'approcciare, dialogare, rassicurare anche confortando...
Ci chiediamo qualche volta in che misura siamo responsabili... almeno in parte delle cose di cui ci lamentiamo e quanto facciamo per essere capiti?
Siamo Tutti Esseri Umani, e Nessuno è certo perfetto.

14 commenti:

  1. "Siamo Tutti Esseri Umani, e Nessuno è certo perfetto."

    ...una verità indiscutibile Mary Cara...
    il più delle volte siamo noi che non permettiamo al prossimo di confrontarsi...
    paure e ansie ci bloccano...
    se poi, v'è una malattia importante in questione, allora scatta l'autodifesa e ci si rinchiude in se stessi , pensando di proteggersi , mentre ci si preclude la possibilità di un aiuto...
    come Tu sperimenti al terzo piano ogni giorno...anche una Parola sà portare sollievo in momenti difficili...a volte, chi ci ama, ha difficoltà ad interagire con noi, perchè dev'esser forte...ed è difficile, esserlo ogni giorno, varcando la porta di una stanza che non vorresti conosce mai...
    grazie a Te per le riflessioni che accendi in me..
    un abbraccio..
    dandelìon

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  2. Mi unisco al pensiero di Dandelion.Hai scritto delle verità sacrosante solo che a volte ci è difficile riconoscere che è così.
    Un abbraccio in questo giorno di Epifania e un bacio grande
    Pinuccia

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  3. Buon giorno Mary! Fammi gli auguri, oggi è la mia festa...festa della befana! Grazie per aver condiviso la tua esperienza e d'accordo con te che dipende da noi, quando siamo "pazienti" (e il gioco di parole ci sta . I medici vogliono massiama fiducia dal paziente ma non ne danno altrettanta, ai tuoi sintomi, loro ne fanno una scrematura come se il resto te li fossi inventati e questo mi manda in bestia e faccio fatica a fidarmi. Ho una sindrome autoimmune degenerativa importante e se avessi dato retta al reumatologo avrei 20 anni di cortisone addosso! Pensa che invito persone a casa mia, facendole mangiare alla mia tavola e facendole dormire in casa mia senza conoscerle di persona, conosciute sul blog....mi fido? Do fiducia a tutti, perchè per primo mi fido di me, ma dei medici no non ce la faccio. Un abbraccio forte e ti ammiro.

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  4. Essere fiduciosi e speranzosi sempre...Mary.

    Buona Epifania.

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  5. Responsabili ma non sempre colpevoli, lo siamo sempre

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  6. Il medico che ti cura deve essere capace di risvegliare la tua fiducia. Se questo avviene, la malattia avrà un decorso il migliore possibile.

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  7. Ha ragione Ambra, si deve creare un certo feeling tra medico e paziente...
    E' difficile... Serve un po' più di umanità, ma abbiamo ancora qualcuno che si salva.
    Almeno spero.
    Buona Epifania.

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  8. Mia cara... all'inizio di una malattia "importante", come dici Tu, la "mazzata" è così forte che... vorresti non pensare, addormentarti, e far sì che sia tutto un sogno. Ma, ahimè, non è possibile e tendi a farti vittima di qualcosa... qualcuno... e non Ti fidi. Però se non vuoi davvero a questo punto essere vittima della disperazione, conviene che t'abbandoni a ciò che sarà. Il che non vuol dire "rassegnarsi" ma seguire il corso degli eventi... assecondare il Destino. Per Chi crede... avere Fede... affidarsi al Padre che certamente farà solo il Tuo bene. In qualsiasi caso. Serenamente così t'accorgi di cominciare a vivere meglio... molto più che in passato e di conseguenza il medico diventa Tuo amico, come amici sono quelli che Ti stanno vicino ed anche coloro che incontri per la prima volta. E la Vita diventa una meravigliosa scoperta ogni giorno.
    Con affetto crescente e in perfetta sintonia con Te... T'abbraccio forte,
    Mary

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  9. Nulla è impossibile... cara Pinuccia... basta volerlo e... CREDERCI! Questo solo è il segreto.
    Un augurio grandissimo ed un abbraccio stretto.
    Mary

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  10. Amica cara... Ti dò ragione. La Tua esperienza pregressa impedisce che Tu possa ricrederti... è stata troppo forte, a tratti incredibile. Ma sai bene che non tutti i medici sono uguali, e a parte la professionalità incide molto anche il carattere.
    Devi "cercare" d'essere meno diffidente altrimenti potresti rischiare d'evitare di curarti qualora ne avessi bisogno... nessuno t'ispirerebbe fiducia e potresti perdere del tempo prezioso. Non credere... per me è stato così. Ma evidentemente le cose dovevano andare in un certo modo... almeno per il momento... ed io sono ancora qui.
    Con l'augurio che Tu possa acquistare una fiducia giustamente smarrita, t'abbraccio con l'affetto di sempre.
    Mary

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  11. Certo... Gianna cara... sempre! E Buona Festa anche per Te.
    Mary

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  12. Amico caro... la "responsabilità" deve per forza di cose essere sempre di "qualcuno" ma colpe non ce ne sono perchè ciò che avviene è per volere del "Destino"... o, possiamo dirlo... di Dio?!
    Un caro saluto ed un abbraccio.
    Mary

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  13. Ambra cara... mi fido del "Dottore" perchè credo fermamente nella mia "serenità" che è diventata un po' la mia forza, l'arma più grande. E voglio continuare su questa strada perchè amo la Vita qualsiasi cosa mi prospetti ancora.
    Un abbraccio,
    Mary

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  14. Cara Ale... l'impegno per raggiungere tale feeling che non è mai a priori deve essere da entrambe le parti, motivato dal raggiungimento di uno scopo preciso.
    L'Umanità è importante... un qualcosa in più perchè tutto sia perfetto, ma innanzitutto occorrono "professionalità" e "coscienza" da una parte, e "serenità" e "fiducia" dall'altra.
    Un grandissimo abbraccio,
    Mary

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