lunedì 25 luglio 2011

Dopo il primo momento, non tanto breve, d'impatto con la malattia, mi trovai criticamente davanti a delle scelte, come quando arrivi di corsa ad un incrocio e devi prendere una strada, e lo devi fare anche in fretta perchè sai che non puoi perdere tempo. In un modo avrei dovuto reagire, o lasciandomi andare convinta che per me non ci fosse speranza data la gravità almeno apparente della situazione, oppure chiamando a raccolta le mie energie per giocare il tutto per tutto, tanto non avevo niente da perdere. Come ho già detto, il sentirmi spiattellata in pieno viso la cruda realtà scatenò in me un vero e proprio moto di ribellione, il tumore era il mio nemico ed io  lo dovevo annientare; c'avrei messo tutta me stessa e così "avrei dato una mano" ai medici che avrebbero fatto il resto, poi sarebbe stato quello che la sorte aveva in serbo per me. Non si può contrastare un avversario se non lo si conosce, e così cominciai ad informarmi di tutto, della patologia in ogni suo aspetto, terapie ed intervento, in questo modo conoscendolo bene avrei saputo come agire soprattutto senza avere paura. Poi "mi prescrissi un'autoterapia di supporto" per la psiche; dovevo venire a conoscenza di esperienze simili alla mia, non rifuggirle, anzi assumerle nella loro totalità, bella o brutta che fosse. Valeria, mia figlia, m'iscrisse ad un forum in internet, "Dure come muri", e per sdrammatizzare accompagnò il tutto con "... sono tutte donne sfigate come te, mamma, potrai comunicare con loro dubbi ed ansie, e vedrai, dopo un po', quando starai meglio sarai tu ad essere d'aiuto per altre". Dopo volli anche leggerle in maniera estesa quelle esperienze, e acquistai dei libri, alcuni erano saggi, altri pur partendo dalla vita vissuta sembravano romanzi, dove la durezza della realtà si stemperava nella vaga percezione della fantasia. E fu l'epoca di "La ragazza dalle nove parrucche" e di "Ho il cancro e non ho l'abito adatto", il tempo dei primi quattro cicli di chemio e dell'intervento. Ad ottobre terminai le dodici settimane di TAXOL, e mi feci un altro regalo, "Dell'amore e del dolore delle donne" di Umberto Veronesi.

8 commenti:

  1. T'assicuro mia cara amica che anche i tuoi scritti sono un bel regalo...te lo dissi all'inizio ricordi?? Questo sorta di diario personale che condividi con noi, a tratti ironici, a tratti pensieroso scritto così piacevolmente sarebbe di grande aiuto.
    Un sereno lunedì..:)
    Costy

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  2. ...emozionante e vero...una testimonianza che trasmette forza...grazie Mary..mi unisco al tuo blog da ora..un raggio di Sole per un giorno radioso in armonia ed emozione..
    Dandelìon

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  3. @ Costy: Amica cara, scrivere le pagine di questo mio diario è diventata un'abitudine che mi aiuta nei momenti più bui, nei giorni più tristi, come oggi... un'altra amica è andata via per sempre. Le sono stata accanto solo per tre giorni, ne ho ricevuto ricchezza per il resto della vita. Spero che io possa trasmettere di tanto bene con ciò che scrivo almeno una milionesima parte.
    Un abbraccio... sempre grazie... con immenso affetto e "comunque" con il sorriso.
    Mary

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  4. @ Dandelion67: Con gioia ti abbraccio, nuova amica! Ho letto diversi tuoi commenti, tutti molto profondi ed alcuni illuminanti per gli spunti di riflessione che offri.
    Grazie, per me è un onore...
    Mary

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  5. ciao Mary, anche per me quel forum è stato importante e lo è tutt'ora... grazie per quello che scrivi.

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  6. Mi spiace per la tua amica..ti sono vicina col cuore..stasera avrò da pregare per altri due cuori.
    Un abbraccio sincero

    Costy

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  7. @ pat&dumè: La condivisione è un aiuto importante per sè e per gli altri. Volgarmente un tempo si diceva, "Mal comune, mezzo gaudio", sorridendo apprezziamo questo antico detto.
    Un bacio.

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  8. @ Costy: Grazie per la tua condivisione...
    Sei grande nel comprendere sempre, anche a distanza, l'importanza di certi sentimenti.
    GRAZIE, ancora.
    Ti abbraccio.

    Mary

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