martedì 26 luglio 2016

UN GIORNO RIDE... UN ALTRO SORRIDE E POI PIANGE

Ah, questa Vita come va strana. Mai in via piana. A volte su due sentieri diversi, paralleli e controversi.
E bisognerà adeguarsi, e se un giorno si è riso a crepapelle, quello dopo occorrerà stare all'erta. Forse si sorriderà solo, perché conviene, o addirittura si piangerà perché è dovuto. Alti e bassi come su un'altalena, su e giù per dure scale come solo l'Esistenza può presentare.
E mentre una nuova vita forse si affaccia, un'altra, che il caso ti ha fatto conoscere appena, vola via.
Non è una novità, ma coglie sempre di sorpresa, e sgomenta e fa riflettere.
Non c'è tempo giusto o età "adatta" per subire o anche essere semplici spettatori di una perdita. Si soffre sempre, e quello che si prova nell'immediato è disorientamento e la "quasi certezza" d'aver perso tempo ed occasioni giuste.
E pensi a Te... su di Te... al Tuo vissuto.
Vorresti poter tornare indietro e recuperare tutto quanto. Le carezze e i baci da bambino, i rimbrotti e le raccomandazioni di quando eri più grande, l'ansia negli occhi di Chi hai amato tanto.
Poi senti un vuoto dentro... un vuoto fisico e tutto intorno il buio.
Ti appigli allora ai ricordi, quelli belli.
Gli ultimi istanti di una Vita che si spegne sono poi quelli che restano impressi a fuoco. Il pallore, il sudore sempre più gelido, un respiro forzato, l'espressione della non coscienza. L'ultimo scintillio della candela.
Quando Tutto è finito resta il dolore, un disagio latente. Il mondo avrebbe dovuto fermarsi almeno un momento.
Eppure è una cosa importante che merita rispetto.
Ma non è così, o meglio è cosi che si rispetta una Vita che non c'è più.
Continuando a Vivere per la Vita stessa.
Siamo tutti in cammino verso una meta.
Lungo il cammino qualcuno si ferma, è stanco.
Andiamo avanti, voltandoci indietro ogni tanto finché con la vista si perde.
Sereni. Perché dopo il riposo riprenderà il cammino verso la stessa, comune meta.

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