mercoledì 6 luglio 2016

SE UN GIORNO...


...proprio di quelli che sin dal mattino non sai che pesci prendere, ti capitasse non affatto a caso di lanciare uno sguardo all'interminabile fila dei cassetti del comò, che cosa succederebbe o faresti?
Per conto mio, ne aprirei uno qualsiasi, intenzionata a mettere ordine ma prima ad eliminare quello che non serve. Ciò che non indosso, uso da molto tempo... quello che mi riporta all'ultimo ricordo di quel tempo.
E' inutile dire che per l'ennesima volta gli accadimenti mi hanno lasciato un fardello da alleggerire di peso. Ed è una sensazione strana, perché so che devo farlo ma nello stesso tempo temo di perdere qualcosa. Potrei scartare troppo, escludere gli insegnamenti e quindi restare quasi in un "punto morto", ferma e abulica, forse propensa a tornare indietro.
Oggi... primo pomeriggio, un caldo opprimente e grandissima voglia di fare niente. Resto seduta davanti alla tavola ancora apparecchiata.
Ma perché ogni sapore è stato così scialbo... e soprattutto non ho fatto niente per migliorarlo o addirittura preparare qualcos'altro?
Penso, poi cerco di rassettare ma mi torna difficile. E' il sudore, dico... fa bruciare gli occhi e toglie le forze. In realtà è un alibi per me stessa, perché credo invece che tutto questo sia inutile di fronte a un "grande evento". Eppure è così che va, se fosse diversamente sorgerebbero altri problemi. Un'attesa fatta di angoscia pensando al "grande evento".
Una volta qualcuno disse... se ti occupi, non ti preoccupi. Perciò meglio darsi da fare. Un cassetto da sistemare, e Mente e Cuore da fare più leggeri.
In superficie le sciarpette di nota fama, quelle che a lungo coprirono il disagio, poi le polo da educanda che poco mostravano la causa del disagio. Sotto ancora come in un doppio fondo quei particolari che credevo rimossi, gettati per sempre come la parte morta prima di me. Non fu così. E oggi, in un caldo pomeriggio di luglio, lacrime si sono mescolate a sudore, perché non si resta vivi come non si muore del tutto. E' in questa consapevolezza il delicato equilibrio.

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