martedì 8 ottobre 2013

Dall'altra parte

"Che ci fai qui? Ah... oggi fai la paziente, sei dall'altra parte..."
Seduta nella sala d'attesa del reparto, aspettavo di essere ricevuta dal medico perchè mi rinnovasse il piano terapeutico... si, ero dall'altra parte. Poi mi son chiesta... ma di che cosa?... della barricata?...della frontiera? Forse solo oltre gli ostacoli di un percorso che credo a torto o ragione di aver portato a termine, sarà il tempo un giorno a stabilire l'esito definitivo di quella "gara" che ho sostenuto, tanto anomala per motivazione e modalità. Perchè, è chiaro... il "traguardo" è sempre lo stesso ma il modo di arrivarci può essere diverso. Ecco... io spero fortemente di arrivarci non in maniera "ovvia", come erroneamente potrebbe far intendere la mia "nota avventura".
Stamane pensavo... e intanto aspettavo... e mentre attendevo mi guardavo intorno, una sala piena zeppa, le sedie tutte occupate... tante "anime perse" tra scartoffie e lastre da esibire in attesa del giudizio che confermasse un'altra sospirata "proroga" di sei mesi o un anno. Di seguito quindi mi passavano davanti e dai Loro volti capivo come era andata... uno dopo l'altro con una busta, cartella o faldone che rivelavano l'"età" di quella "storia".
Quanta umanità, ferita, martoriata nel corpo e nell'animo, privata di legittime aspirazioni e naturali progetti di vita!... non si può immaginare, o forse si... immaginare lo si può, ma credere no... se non ci si è passati.
E anche da parte di Chi dovrebbe sapere, perchè ci sta dentro, ci lavora o come disse un giorno un paziente... "mangia sulla Nostra pelle"... nella stragrande maggioranza dei casi si fa solo abuso di belle parole, chiacchiere inutili che se fossero di noti politici, farebbero insinuare la propaganda elettorale. E invece è solo per "far la ruota" come pavoni e nulla più... marcano stretto il Loro territorio e intrusioni non vogliono, neanche se si tratta di far star meglio, dare speranza  a Chi ogni giorno deve conquistarla a caro prezzo, spesso arrampicandosi su un'erta parete viscida e dolorosa.
A questo punto non si può non pensare che venga data più importanza al tenere ben in ordine e archiviate pile di "cartelle cliniche"... non fanno rumore, non disturbano e vengono fuori solo quando servono.
E quando non serviranno più... saranno gettate via come carta straccia.

2 commenti:

  1. Cara Mary, io sono un medico ma molte volte mi vergogno di appartenere alla categoria.Ti capisco, e condivido in pieno la tua rabbia e il tuo dolore. A volte qualche persona speciale però si incontra, ciao

    RispondiElimina
  2. Ciao, cara Brunella... sai da dove viene la mia rabbia?... dalla ricerca disperata di una sala, stanza adeguata, un posto insomma dove un nutrito gruppo di auto mutuo aiuto per pazienti oncologici, possa riunirsi. Durante il periodo estivo Tutti hanno fatto promesse a iosa... oggi alla resa dei conti Tutti hanno ritirato i remi in barca. E sai perchè? Temono che i "loro spazi" e suppellettili vengano rovinati, distrutti da NOI, manco fossimo teppistelli.
    Questo è il motivo del mio risentimento!
    Un abbraccio di vero Cuore e... grazie
    Mary

    RispondiElimina