lunedì 28 ottobre 2013

... e all'improvviso fu il limbo

"... per non finire mai di essere" - RACCONTA LA TUA STORIA
Quanto cambia la vita... il modo di essere e il relazionarsi con l'avvento della "malattia"?
"... all'improvviso nulla è stato più come prima",  afferma Mariangela nel raccontare la Sua "storia"...

"Fino a qualche mese fa non solo la vita era diversa ma anch'io che ora non mi riconosco più.
Comunque meglio raccontare tutto dall'inizio...
Ho 44 anni e un buon impiego nell'amministrazione comunale, a maggio una caduta accidentale induce a sottopormi ad una radiografia toracica, avevo sbattuto violentemente il petto su un marciapiedi e mi era rimasto un forte dolore che diventava lancinante e insopportabile ogni volta che il respiro si faceva più profondo.
Pensavo mi dicessero che fosse per il trauma subito, che magari antidolorifico e massaggi, al massimo qualche antinfiammatorio sarebbero stati sufficienti a far rientrare tutto nella normalità, invece...
Si può ben immaginare la mia sorpresa mista a sgomento quando mi fu detto che c'era qualcosa di più... tre  macchioline irregolari al polmone sinistro. Chiesi immediatamente, in modo meccanico che cosa fossero, e ricordo che mentre parlavo non mi sentivo più io... come se non fossi me, in altre parole ascoltavo il suono della mia voce, non la riconoscevo più. Avevo preso già un lucido distacco dalla fisicità. Probabilmente fu quello il preciso momento in cui la mia vita entrò in una sorta di limbo... non era più nella realtà di sempre, non ancora si proiettava in quella che sarebbe stata.
Mi fu consigliata allora una biopsia... dopo una settimana la diagnosi fu fatta... tumore polmonare.
Cosa scontata se dico che mi crollò il mondo addosso?... non posso farci niente perchè non trovo espressione migliore per spiegare la sensazione di quei primi istanti, solo gli immediati in realtà, in quanto già il giorno dopo altra fu la reazione e le conseguenti emozioni.
Cominciò il mio calvario... per me non c'è stato intervento ma solo chemioterapia che ancora continua.
Ho perso i miei capelli ma durante l'estate mi sono mostrata in giro a testa alta, calva ma fiera. In quel momento ero così, io mi accettavo e non temevo il giudizio altrui, anche a lavoro, anche se vedevo gli sguardi sostare un po' di più. Solo da qualche settimana mi sono decisa a mettere una parrucca... me l'hanno prestata perchè... avevo freddo. Un copricapo come un altro... per ripararsi e minimizzare un disagio solo fisico ma non psicologico per me.
Che altro dire se non che continuo a... sperare? Tutto è cambiato da maggio scorso, all'improvviso nulla è stato più come prima. Pensate che io abito con mio fratello e tra noi c'è stata sempre la massima riservatezza, eppure nei momenti in cui sono stata tanto male per gli effetti collaterali della terapia, gli permettevo di entrare in bagno mentre ero seduta sul water... Sentivo di essere niente... non più una donna, forse nemmeno un essere umano... un altro stadio della mia vita... nel limbo di sensazioni ed emozioni.
Adesso aspetto di tornare quella di un tempo, anche se sono ben consapevole che non potrò essere in tutto e per tutto come prima. Sicuramente però mi accontenterò di esserci.
Un grazie sincero per il tempo dedicatomi, con la speranza che la mia condivisione possa essere di
aiuto."
  Mariangela

Un'altra donna che si racconta... e gli uomini?... quando si mostreranno in pieno e non avranno più paura della propria vulnerabilità?
Continuiamo ad... aspettare le Loro storie... forse potremmo imparare tanto anche dai Nostri "compagni di Vita".

2 commenti:

  1. Volevo mandare un grande abbraccio a Mariangela, dirle che se ha bisogno di sfogarsi ci siamo, vero Mary.... Non voglio essere invadente, io centro poco con queste storie, scusami. Mi sento meglio se posso mandare semplicemente un saluto e un abbraccio. Grazie Mary, una serena giornata, e naturalmente un sorriso e un abbraccio a TE.

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    1. Cara Ale... sicuramente Mariangela avrà sentito il calore del Tuo abbraccio, bastano poche parole dette col Cuore per trasmettere solidarietà ed affetto.
      Cara... quando si riesce a sostenere la "forza gravosa" di certi racconti, si entra di diritto nella "cerchia"... non devi scusarti se vuoi far sentire la Tua voce. Ognuno dà quel che ha... è soprattutto grande cosa volerlo.
      Un abbraccio forte...
      Mary

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