martedì 14 maggio 2013

Non si può immaginare quanto bene faccia parlarsi in determinate situazioni e di rimando quanto danno arrechino le parole non dette creando un disagio fatto di incomprensioni e incompatibilità.
Se il dialogo e la condivisione di emozioni e stati d'animo fossero vissuti in modo normale e spontaneo, certamente i rapporti familiari, interpersonali e sociali sarebbero migliori.

Io questo l'ho imparato... e penso non lo scorderò perchè quasi ogni giorno "prendo nota" delle opportunità in più che vengono offerte per non sbagliare e recuperare ciò che si è perso.
Io ne ho fatto tesoro perchè la malattia me l'ha suggerito, e scaltra come non sono mai stata nè potrei essere in altri casi, continuamente faccio a me stessa il promemoria dei vantaggi, quando non si resta chiusi a rimuginare, elucubrare... a far di un sassolino, una montagna. Ci vuole umiltà... e non è facile, ma non è più difficile ancora reggere l'ansia o  la rabbia per l'essere stati mal compresi?
Si può pensare come si vuole, ma il senso di libertà che regala un Cuore alleggerito di ogni peso, è impagabile. Peccato che non Tutti siano dello stesso parere e si pongano con aria di sufficienza a confronto con l'Altro o non lo facciano proprio, facendo sì che il tacere e i musi lunghi rendano i rapporti non naturali, difficili fino a scoppiare e portare alla solitudine.
Dopo quello che ho vissuto non sopporterei di rovinarmi il futuro, qualunque fosse la sua durata. Non ci sarebbe un'altra possibilità nè tempo sufficiente, e non si tratta solamente di "sentirsi precari" della vita ma di aver compreso il giusto e sano atteggiamento nei suoi confronti, decisamente più naturale.
Mi è venuto in questo momento da pensare a quello che comunemente è detto da molti e che io condivido... "è meglio a volte avere a che fare con gli animali"... Ci siamo mai chiesti perchè?
Probabilmente, senza alcun bisogno di parole si stabilisce con l'animale un rapporto autentico, basato sull'amore disinteressato dell'uno e la reciproca condivisione di emozioni.
Azzarderei definire la cosa, sperando che non sia scambiata per eresia, una forma di empatia allo stato puro.
Dialoghi silenziosi, comunque fatti di gesti... fra due esseri posti sulla stessa via.

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