mercoledì 7 novembre 2012

"L'indifferenza uccide più della malattia"... è una citazione tratta da un post in un altro blog, l'ho letta solo da pochi minuti e mi è entrata nel cuore e nel cervello tanto l'ho sentita forte e incisiva.
Stasera avrei scritto altro però continua a passarmi avanti come uno di quei messaggi inviati in modo martellante perchè vengano letti e stampati nella memoria.
E questo è un bel messaggio che resta impresso immediatamente.
Per quel che mi riguarda l'ho imparato da tempo quando mi sono resa conto di non voler mai essere oggetto d'indifferenza e per questo ho cominciato io a non esserlo, indifferente anche a costo di fraintendimenti e incomprensioni. Perchè è chiaro...  per i più, atteggiamenti come dire... troppo disponibili nascondono sempre qualcosa, necessariamente è così.
Tutti depositari della Verità assoluta secondo convenienza a fronte di pochi pionieri di un'umanità giusta che vorrebbe affermarsi.
Tant'è... ma mai disperare!
Stamani ho detto a mio figlio che per motivi diversi si lamentava del menefreghismo latente che lo circonda... perchè l'acqua nella pentola arrivi a bollire fino in superficie è necessario che il fondo raggiunga la temperatura giusta... procede per gradi e come sempre è dal basso che cambia la situazione.
In pratica, lamentarsi non serve... giusto è agire secondo le possibilità nell'ambito del proprio spazio per migliorare ciò che palesemente giusto non è. A lungo termine i risultati si vedranno non fosse altro che per spirito di emulazione.
"L'indifferenza uccide più della malattia"... ecco, e questa volta le sento ripetere, poche parole dalla forza di un discorso e mi sovviene il triste ricordo della mamma del "mio Amore", malata di cancro anche Lei quando terminale con gli occhi supplici chiese di non dimenticarla. Perchè alla fine è questa l'angoscia che prende... essere archiviati come un documento che ormai non serve più... il passare oltre come un giorno qualunque.
Non è possibile per un essere umano che comunque lascia traccia di sè... nasce per tale fine. Per questo non si può, non si deve restare indifferenti alla sofferenza altrui... specchiandoci in essa potremmo veder riflessa la Nostra immagine migliore.

8 commenti:

  1. E' sacrosanto quello che dici: lo vivo sulla mia pelle, indifferente, invisibile.
    Ma se mancassi. qualcuno se ne accorgerebbe?!
    Non sto bene da un po' di tempo, mi fa soffrire più il disinteresse che il male stesso.
    Parole sacrosante!!!
    Un bacio grande!!!

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    1. Amica mia... NOI ce ne accorgeremmo! Ma perchè parlare in questo modo? Forse trovi disinteresse dove c'è invece non consapevolezza o ignoranza.
      Palesa il Tuo malessere... gridalo pure, è un Tuo diritto! E se nessuno Ti darà retta solo allora potrai dire d'aver ragione.
      E intanto però NOI siamo qui... tutte le volte che vuoi.
      Un abbraccio.
      Mary

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  2. Cara Mary viviamo in un mondo indifferente di molte cose che accadono nel mondo, purtroppo la maggior parte pensa solo a se stesso.
    Le tue parole sono vere e sacrosante che tutti dovrebbero approfondire seriamente, forse la propria coscienza si sveglierà.
    Tomaso

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    1. Cominciamo a fare qualcosa nel Nostro piccolo, caro Tomaso... il mondo non è stato fatto in un giorno e per cambiarlo forse ci vorrà ancora più tempo ma l'importante è cominciare.
      Un caro abbraccio.
      Mary

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  3. Ma certo, concordo. Come è possibile guardare con indifferenza un nostro simile? Come è possibile non partecipare a un dolore che magari noi stessi abbiamo già conosciuto o conosceremo?
    "L'indifferenza uccide più della malattia".

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    1. Sai perchè succede, Ambra cara? Per i frequenti e dannosi "deliri d'onnipotenza" che tanto piacciono agli esseri umani. Si convincono di essere invulnerabili... onnipotenti, eterni e per averne la certezza e non pensare preferiscono girare la testa dall'altra parte. Così non vengono "contagiati" dalla sofferenza, perchè è questa in realtà che fa paura.
      Un saluto affettuoso,
      Mary

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  4. Condivido questi commenti e quello che hai scritto... L'ho provata l'indifferenza quando dicevo di star male e venivo sbattuta a lavorare da un reparto all'altro... senza un briciolo di comprensione... E loro sapevano che i cambiamenti mi mandavano nel "panico". Certo, parlo di un'altra malattia, però si soffre ugualmente. Grazie Mary. Un grande e affettuoso abbraccio.

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    1. Immagino, Amica mia il Tuo dolore e lo comprendo. Ma si deve essere sempre pronti a guardare avanti senza mai perdere la speranza... se qualcuno non Ti capisce e bada a Te, ci saranno Altri a venirti incontro per donare affetto e comprensione.
      Forza, Ale... archivia il passato perchè il futuro è tutto da scoprire.
      Un bacio tutto per TE!
      Mary

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