giovedì 18 aprile 2019

ERO MALATO... (dall'illustrazione al titolo)


Ho desiderato che fosse benedetto il mio "talloncino" con gli altri nuovi, sempre lo stesso però, scritto a mano come i fiocchi di tenerezza, semplice perché ci sono affezionata come al "primo amore".
Ero malato e mi avete visitato...
Un bel titolo per una giornata che ha fatto da ricarica di forza, consapevolezza ed amore.
Avrebbe dovuto essere intensa da vivere, lo è stata ancora di più.
La Santa Messa celebrata dal Vescovo a cui partecipare, subito dopo un "angolino" da dedicare ad un convegno sull'estetica oncologica, nel pomeriggio poi il precetto pasquale con la consegna dei pass ai nuovi volontari.
Prima di recarmi in chiesa sono salita su in reparto...
Maria, il marcatore è più alto...
Non potevo far finta di niente, non si può restare sordi ad un richiamo del genere...
Non preoccuparti, succede...
E il Vescovo all'improvviso nella stanza, in quella stanza. Il Suo umile abbraccio all'Amica di Tutti, l'invito a me di rimanere lì dove c'era il "bisogno"...
Resta qui, è questa la vera messa. Pregherò io per te.
Ed è stato come avesse abbracciato anche me.
Poi sono scesa per il convegno, l'Amica che ha fatto da moderatrice fa il mio nome per una testimonianza.
Coordino il gruppo del Make Up in Oncologia, mi trucco poco o niente, ma credo nel recupero della corporeità, far pace col proprio corpo che ha tradito. Sono però ancor più convinta che la vera ricostruzione, unica e completa è nell'accettare il cambiamento.
Pausa pranzo, gran da fare, e ancora molto da imparare.
La Santa Messa di precetto viene celebrata da un giovane sacerdote dal tono di voce chiaro quanto il Suo pensiero.
La presenza di un gruppo di auto mutuo aiuto oncologico appare provvidenziale e nella giusta locazione temporale. E' la settimana santa, il testo del Vangelo è del Giovedì Santo, l'Ultima Cena, quando l'empatia degli Apostoli è evidente, sia pure diversa in ognuno. Pietro crede in ciò che sente e quando si vede smentito, piange contrito nella consapevolezza della propria fragilità. Succede a tutti gli esseri umani, succede a volte anche a Noi volontari in certi momenti e soprattutto di fronte all'"evento finale", quando dimentichiamo che per sorgere di nuovo bisogna passare per il buio della notte.
Si conclude così questa giornata significativa e con tante motivazioni, con le persone giuste al momento giusto, con un'infinità di messaggi tra le righe.

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