lunedì 8 aprile 2019

ANCORA SUL PERDONO


Nel periodo forte che prepara ad una festa cristiana si torna a parlare spesso di perdono, non ché in altri momenti sia superfluo ma in queste occasioni, Natale e Pasqua, è come sentirne il bisogno a vantaggio prima per se stessi. Per dono la pace interiore.
In quest'ultima domenica di Quaresima che precede quella delle Palme, il Vangelo di Giovanni è incentrato sulla facilità di giudizio come ostacolo al perdono.
Chi è senza peccato, scagli la prima pietra... e nessuno alla fine si sente di farlo, e l'adultera è libera di andare come gli altri, e tutti sono perdonati. In armonia con l'Amore di Chi ci ha creato.
Certo è che ci si solleva da un gran peso, e anche l'esistenza riacquista valore, anzi di più, perché perdonare richiede coraggio, quindi diventa un valore aggiunto. Ci si può sentire persino felici, e questo perché, riconciliati col dolore ricevuto, si è pronti a lasciarlo andare definitivamente, dopo aver concesso a sé, al proprio animo un po' di quiete. Considerando che la ragione non è mai da una sola parte, e bianco e nero sono da entrambe.
Oggi in chiesa si celebrava un 50° anniversario di matrimonio, un lungo cammino tra erte salite e facili discese, sicuri scontri, qualche ripicca. Chissà quante volte avranno litigato con dolore, ma di certo altrettante si saranno riappacificati con gioia e per Amore, se erano lì, dopo tanti anni a rinnovare una promessa. Non importa se alla fine Lei non ha messo a Lui l'anello alla mano giusta, e Lui ha ricambiato con un'occhiataccia. Destra o sinistra, che fa? Sempre "fede" è. Conta crederci, fondamentale è credere. E Loro c'hanno creduto.

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