mercoledì 24 aprile 2019

IL CALENDARIO DELLA SETTIMANA SANTA


Fino ad oggi giovedì di quella Santa Settimana, è stato un "crescendo" di note alte e basse cui sono abituata e che pure mi stupiscono. Dalla foto di "gruppo" al precetto in "gruppo", dal ricordo alla realtà che accomuna.
Al Day Hospital mattinata tranquilla, volti noti, alcuni sorridenti ed altri spaventati forse rassegnati. Tutto come sempre. Così ci siamo dedicati alla sala d'attesa, qualche battuta ironica e molte confidenze, ed è ogni volta una sorpresa perché non diresti mai che una persona conosciuta solo qualche minuto prima, possa raccontarti la Sua vita intera, malanni e accidenti vari, sogni premonitori compresi. In questo modo come non autorizzare Te stesso, pur senza permesso ad invitare perché sia sempre più ricco l'albero della Vita affisso alla parete? E il bello è che l'invito viene accolto, segno che la sintonia è completa. E per ogni foglia colorata all'albero, una colorata tenerezza dal mio cestino, in un mutuo scambio che pare quasi divino. Eppure è solo un "sano contagio", contagio positivo.
L'altro giorno, era martedì sempre di quella Santa Settimana, stavo per andare via e qualcuno mi ha fermato in corridoio...
Vieni, Dino deve darti una cosa.
Era tardi ma non ho detto di no, e da Lui sono andata...
Ieri sera ero da solo, un po' sconfortato, poi... all'improvviso mi è venuto l'"impeto" e ho seguito il tuo consiglio, ho scritto questo e mi sono sentito meglio.
Visto che funziona...?... mi sono detta, poi ho preso quel ritaglio di fotocopia di un prestampato per chissà quale servizio, e ho letto ciò che era scritto... la data e poi un atto di sfida...
IL CANCRO
Un giorno si presenta un "lui" senza averlo invitato. Gli dico... chi sei? Lui dice... io. Non ti conosco, io già ce l'ho il "mio io", tu non mi servi. Ma lui dice... io, adesso sono il "tuo io" e dipendi da me. E da quel momento fu di me ciò che lui vuole. Ma se io credo nel mio io, forse riuscirò a mandarlo via.
Leonardo (alias DINO)
Da una sfida la voglia di rivincita e il desiderio di rinascita del proprio "io". La forza interiore che punta il dito e non consente che sia la fine.

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