venerdì 26 aprile 2019

A CASA...


Quattro giorni trascorsi fuori città non sono tanti ma abbastanza perché al ritorno tutto possa sembrare come nuovo. La luce del mattino al risveglio, il solito lavoro da sempre noioso, persino il materasso. Si apprezza ciò che si possiede quando manca, e si considera come una vera fortuna poter riaverlo.
Questa la mia riflessione quando appena sveglia ho pensato a tutte le cose da fare, con la schiena a pezzi e le ginocchia doloranti... al pranzo da preparare, alla spesa per il giorno dopo che è pure e di nuovo festa, e tanto altro ancora. Eppure all'improvviso tutto è sembrato semplice, sarà perché stendendo il bucato ho respirato profondo e il tepore della primavera è stato carezza sul volto e per l'anima, e poi riordinare la casa come ritorno ad antiche certezze, che pur mutevoli nel tempo restano comunque valide nel presente, che è ciò che davvero vale.
Trascorsa la metà del giorno, il resto è passato fluido e i ricordi recenti all' "archivio" dolce, simile ad un album di foto che si sfoglia quando prende la malinconia di un momento e c'è bisogno di sentirsi accarezzati ancora, ancora, ancora...
Così realizzo che la vita fatta di cose grandi ma soprattutto di quotidianità, è sempre importante e può essere addirittura attraente ed emozionante solo che lo si desideri. L'esistenza è uno spazio che ci hanno regalato e che dobbiamo riempire di senso sempre. E' giusto e doveroso, oltre che grato.

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