martedì 8 gennaio 2019

TRASCORSO E' NATALE E...


Che cosa conserverò? Di fatto tutti gli addobbi, fiocchi rossi e alberelli innevati sparsi per casa, reale davvero là dove l'abbiamo posto, il presepe. Non molto grande, delicato e non caotico non sembrerà strano pure ad agosto, quando ad illuminarlo basterà la stella cadente nella notte di San Lorenzo.
Da domani, spente le luci, sarà una presenza discreta e costante perché c'è bisogno di un "promemoria" efficace, di significati profondi e tanta serenità. L'abbiamo questa tanto auspicata per l'ultimo scorcio dell'anno, non è del tutto mancata, ma di certo ne serviva di più.
In compenso siamo cresciuti.
Cosa strana, le opportunità si nascondono tra le difficoltà e nell'inquietudine, forse perché ci si rende davvero conto che nulla è scontato in assoluto.
Non sono scontate le relazioni, neppure i legami di sangue perché le situazioni celano trappole in cui facile è cadere. Non è giusto a priori il modo di comunicare, si parla poco o niente o addirittura troppo e l'abuso di parole a spiovere priva le stesse di senso.
Manca l'umiltà di fare un passo indietro quando ci si dovrebbe voler bene. Ognuno tende a restare arroccato nel proprio "piccolo feudo", bastante la propria corte e uno spicchio di cielo, e si priva dell'immensità dell'Altro.
Sarò anche una sognatrice, ma ora io vivo di tutto questo, e ne percepisco enfatizzata la carenza.
Gli anni passano e molto cambia. Di queste feste allora che cos'altro conserverò?
Una riflessione sull'ironia che si fa nel giorno dell'Epifania, quando la Befana impazza ovunque.
Ringrazierò Chi ha scordato di fare gli auguri alla propria e a quelle amiche, perché ha finalmente capito che è ora di abbandonare un'usanza obsoleta che non fa manco ridere più. Si è troppo avanti, e una Donna è bella ed amabile pure con qualche chilo in più e magari anche con una mammella in meno, perché fa di se stessa un dono ogni giorno per Chi ama, e dell'intelligenza un mezzo per spiccare il volo.

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