giovedì 31 dicembre 2015

UN ANGELO ACCANTO

"Non l'ho mai amata perché mi dava tristezza. Ora l'ho desiderata, eppure con malinconia la vedo passare. Chiudo oggi il bilancio di un anno della mia vita.
Un dolore profondo, un'ansia incalzante come un'onda che si frange contro il duro scoglio dell'angoscia. E poi l'ansia ancora per una cosa che non vuoi, che temi perché non la conosci e che non puoi evitare. Sfinita, non opponi più resistenza, ti abbandoni per recuperare le forze ed è un'altra prova. La superi ma ne esci dimezzata, ti ricomponi, di nuovo, lo devi fare e perché lo vuoi. Altro ti attende. La vita prospetta sempre nuove battaglie interrotte da pause che danno più gusto alla vittoria".

Eh si, stasera mi va di cominciare con un flashback, poche righe datate. Le scrissi esattamente cinque anni fa, poco prima della fine di quell'anno che vide sconvolta la mia esistenza.
Perché questa cosa...? Forse per chiudere definitivamente un lustro impegnativo, probabilmente per prepararmi a qualcosa di meglio, dopo aver imparato tanto. Di questi cinque anni certamente non mi sono limitata a contare i giorni, la fine non sarebbe mai arrivata, mi sarei persa per strada... ho fatto altro. Fardelli condivisi che giustificassero la scarsa attenzione al mio. Sono stata bene per questo e nonostante tutto. Poi negli ultimi tempi le numerose perdite ravvicinate hanno reso spesso tremula la mia voce, note alte e basse in una "melodia" che comunque restava tale. Volontà, determinazione e speranza erano sempre le stesse, hanno preso a calare convinzioni e convincimenti. Così all'improvviso era come mancassero le parole, rimaste ferme, bloccate in gola sul nascere.
Che fosse stato, fosse ancora tutto inutile? Questa, come tante domande cui non è dato poter dare risposta. Se ne può però coglierne il senso, soprattutto quando vengono "donati" dei segni.
Chi ti ha dato un bacio sulla spalla?
L'Amica mi ha colto di sorpresa, anzi pensavo scherzasse.
Nessuno. Ho appena indossato il camice lavato di fresco.
Ti assicuro... hai l'impronta di un "bacio delicato", come qualcuno ti avesse sfiorato con le labbra.
Notando la mia incredulità ostinata, altre due persone hanno voluto verificare... era proprio così, non c'era dubbio. Un bacio sulla spalla sinistra.
Mi è venuta la pelle d'oca. Ieri avevo parlato con quell'Amica che sentiva l'"ala" del figlio accanto...
Ora si può credere o meno, posso pensare o no, che sia stato un Angelo... certo è che prima non c'era nulla sul camice bianco, nessuno mi ha abbracciato e anche se l'avesse fatto perché darmi un bacio dietro, su una spalla?
Sono tornata a casa pensierosa ma di fondo serena. Qualcuno intendeva farmi... intendere.
Nel pomeriggio poi sono stata a far visita ad una delle mie Amiche storiche, una persona giovane, Rosa... la "prima Rosa, la più bella". Con Lei condivisi chemio e secondo intervento. Ci siamo ritrovate come sempre per gli auguri e lo scambio di piccoli doni.
In auto ho cercato di aprire il Suo pacco, ma non ci sono riuscita. A casa, poi... resto di ghiaccio. Da una scatola bianca accolgo a due mani... un Angelo Bianco che regge una sfera luminosa.
E' l'Angelo della Fede e della Speranza... mi dice in un messaggio di risposta al mio "grazie", e d'un tratto mi è tutto chiaro.
All'ultimo dell'anno... si, ho finalmente inteso.

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