giovedì 3 dicembre 2015

TUTTO ORO NON E' MA NIENTE E' DA GETTAR VIA



Emoticon heart 
E' stata una giornata vissuta ad annotare la "temperatura" di pensieri ed emozioni. I pensieri dall'esterno, le conseguenti emozioni tutte in me contenute, ma contenute davvero, nel senso che non si può sempre esternare per non ferire né fare del male.
Strano che da sempre solo per me sia valido il "problema", me lo pongo e su di me ritorna sotto forma di dolore trattenuto a stento.
Chissà se devo intenderlo come privilegio, una sorta di "diritto di primogenitura".
Io che do l'esempio di forza e coraggio, e gli Altri che sono o che verranno, a godere dei benefici.
Mi si vede "sorridente" sempre, ma non sempre con la stessa facilità.
L' "ascolto" è ciò che mi riesce meglio, in casa e fuori, e del resto è l'unica cosa indispensabile per essere considerati, accolti e che fa meritare benevolenza e fiducia. Di questo sono contenta, anche se a volte il prezzo che si paga è assai caro perché carica di un peso che volentieri si vorrebbe dimezzato
Bisogna tener conto che nella maggioranza dei casi Chi ci è di fronte vive un momento di ansia e disinteresse per ciò che lo circonda, e si arrovella tra domande e dubbi. Sarà possibile... non credo possa essere... e poi, perché?
Senza soluzione, ma solo lunga attesa.
A questo punto è pure inutile tentare un aiuto a parole, sostegno e conforto, basterà una presenza silenziosa che comunque rassicura.
Silenzio o parola giusta al momento giusto? Resta un compito di una difficoltà inaudita, in quanto non esistono regole precise, e se davanti hai una persona che Ti appartiene o conosci da una vita, l'impresa è ancora più ardua perché subentra il coinvolgimento affettivo... timore della perdita e ancor prima della sofferenza.
Ricordo una mamma che nel corso del tempo, per Sua figlia vide trasformare l'angoscia in speranza e poi ancora in paura per rivederla di nuovo speranza e... dopo tanta tanta fatica... ecco pure la rabbia...
"Ma di che... di che si lamentano!?... dell'ansia dei controlli!... e allora, che cosa deve fare Chi non l'ha mai provata, l'ansia dei controlli?... perché da quando la storia è iniziata... ogni giorno è stata ansia, ogni volta... un controllo".
Non c'è da stabilire livello o grado per la sofferenza... è per Chi la vive, la "summa" dei dolori, all'apice di tutte le sensazioni.
Il dolore può essere trasformato, integrato e su questo si può costruire. E la "resilienza" è il motore che mette in moto le energie necessarie perché tutto questo avvenga e si ristabilisca un nuovo equilibrio.
Non so se "la mia" è tanta e tale, visto che, qualche volta l'equilibrio... perde se stesso, però...
però quando mi sento trottola che nel girare vorticosamente viene bloccata da un brusco movimento esterno, sosto per un po' ad ascoltarmi, e i pensieri prendono una forma diversa. Si appianano, si distendono lineari, come fossero versi. Sarà resilienza anche questa...
Mi son trovata su una strada,
e vivo quel che mi capita come sonno, come respiro.
Altre volte mi lascio travolgere dagli eventi fortemente coinvolta.
Se qualcosa non va per il giusto verso ne soffro... ne soffro davvero.
All'improvviso sgomenta, vorrei lasciar perdere...
La parte fragile che prevale, un tornare indietro che non piace.
A lungo cercai preziosità di intenti.
Sarò l'ostrica che accetta e poi trasforma il granello di sabbia in perla.

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