martedì 22 dicembre 2015

BLU E ARGENTO... COME UN MIRACOLO DI NATALE



L'ho sempre immaginata così la notte di Natale, non troppo scura e con bagliori d'argento. Quasi illuminata da una pioggia di stelle, luce che avvolge e protegge dalla paura.
Penso a quella notte ormai vicina e ricordo una storia che sembra una favola, a metà tra leggenda e parabola, eppure "storia vera", verissima di cui sono stata spettatrice.
Era un uomo onesto, leale e dai buoni sentimenti. Un tempo pure molto timorato di Dio e assai praticante. Purtroppo comportamenti ed incoerenze di alcuni ministri della Chiesa lo avevano distolto dalle molteplici attività e portato lontano dall'ambiente tanto a lungo frequentato.
E' noto che ciò che si coltiva cresce, e di contro anche una pianta che già ha messo frutti se trascurata, deperisce. Così fu per il Nostro Amico, che dopo qualche tempo si convinse di non Credere più. Sgomento da parte dell'intera Sua famiglia che nulla poteva di fronte a tale ostinazione.
Passarono gli anni sempre in onestà di intenti ed azioni, ma ancora più lontano da Dio. Il Signore... lui pensava... se davvero legge nel cuore degli uomini, perché non cancella qualche errore e mette il giusto?
Trascorse il tempo ed un giorno si ammalò seriamente. Gli succedeva di sentirsi smarrito e di perdere conoscenza. Molti medici lo visitarono e la risposta fu solo una... non c'era granché da poter fare... solo tentare, forse ma non era certo, un intervento.
E fu operato, un po' migliorò ma solo per poco.
Un giorno all'improvviso, era maggio... chiese a Sua moglie di quel Bambinello che ad un certo punto non aveva voluto più sotto gli occhi. Lei lo tirò fuori dal posto dove l'aveva nascosto e lo pose sul tavolino del salotto.
Lì sarebbe stato per altri quattro mesi.
Ogni sera, prima di andare a letto, Lui si chinava a baciarne il piedino. E poi si ritirava sereno.
Per soli quattro lunghi mesi. Fino all'ultima sera.
Il giorno che entrò in coma, la moglie notò qualcosa di diverso... il piedino del Bimbo nella cesta era scheggiato...
Era scesa una stella sul Cuore che si credeva deluso e inaridito.
Lo aveva illuminato prima in un punto dal profondo, poi lentamente... tutto.
Lui si era sentito diverso e aveva preso a guardare il mondo pure con occhi diversi.
Così, la Novena del Natale in Primavera per trattenere il tempo che fuggiva,
e il Bimbo nella cesta sempre su quel tavolo.
Per dargli un bacio, ché la notte non facesse più paura.
E arrivò quel giorno, e intanto di quel piedino una piccola scheggia, finita chissà dove... aveva lasciato il segno.
Un bacio su quel Cuore deluso, ma non più inaridito.

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